DIECI PROPOSTE PER UN NUOVO CALCIO


Limite a stipendi e cartellini. Trasparenza etica e finanziaria per evitare l`effetto Nasl.
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08/08/2012 -

Oggi sempre più spesso viene ravvisata la necessità di cambiare il calcio. C'è chi accusa il pallone di essere diventato troppo sporco, chi troppo ricco, chi troppo capriccioso, chi tutt'e tre le cose. Avanziamo dunque alcune proposte per migliorare uno degli sport più belli del mondo. Niente indici accusatori e arroganze, solo alcune piccole e semplici provocazioni di chi vuole un football sano:

I. Introduzione di un tetto agli stipendi. Inutile dire che la situazione sta letteralmente degenerando: Eto`o guadagna 20 milioni di euro annui, Ibrahimovic 14, Ronaldo 12. Per evitare certe cifre, che soprattutto di questi tempi sono quanto mai fuori luogo, si potrebbe fissare l`ingaggio massimo a tre milioni netti per anno. Naturalmente saranno limitati anche i bonus prestazione. È vero, per giocare a calcio ad alti livelli serve talento, e il talento non è di tutti. Ma in fondo la cifra è più che ragionevole: ci sono medici che salvano vite per molto meno.

II. Il valore del cartellino di un calciatore potrà essere al massimo cinque volte maggiore rispetto allo stipendio che si intende offrire allo stesso, naturalmente rispettando il tetto dei tre milioni. Per fare un esempio, se offro 10 milioni per un giocatore, non potrò offrire allo stesso un ingaggio superiore a 2 milioni, cioè un quinto del cartellino. Implicitamente questa regola fornisce anche un limite al valore di mercato del calciatore, fissato a 15 milioni comprensivi di bonus dovuti alle prestazioni. Con questo massimo si allargherà la rosa delle squadre che potranno competere per acquistare un giocatore, vivacizzando il mercato e soprattutto evitando che ad avere la squadra migliore sia sempre il più ricco.

III. Reintroduzione del numero limitato di stranieri in squadra. È assurdo che a vincere il Campionato sia una squadra che scende in campo in cui i giocatori provenienti dall`estero sono più degli italiani. Quest`anno a rappresentare un`eccezione è stata la Juventus, con una rosa robusta e soprattutto con pochi extra italiani. È vero, in piena globalizzazione, in cui si parla di mercato globale sarebbe difficile ritornare alla regola dei tre stranieri. Magari si potrebbe portare il tetto a sette, con la limitazione di non poterne schierare più di cinque contemporaneamente in una gara ufficiale.

IV. Bonus alle società per ogni calciatore fornito ad una rappresentativa nazionale della federazione calcistica di cui fanno parte i club. Suddetti incentivi potrebbero essere aumentati in occasione di convocazioni per le fasi finali di competizioni ufficiali internazionali (ad esempio Europei, Olimpiadi, Mondiali&).

V. Introduzione di competizioni internazionali per squadre Primavera a cui accedere per qualificazione, ad immagine dei tornei continentali riservati alle prime squadre, come la Champions League. L`idea è stata abbozzata con la creazione delle NextGen Series  vinte dalla Primavera dell`Inter  a cui però si può partecipare solo tramite invito. Un torneo continentale del genere sarebbe molto importante per permettere ai ragazzi di accumulare esperienza in campo internazionale precocemente.

VI. Introduzione dei campionati per squadre composte da riserve. In paesi come Inghilterra, Spagna o Germania esistono già. L`idea sarebbe anche di creare una Champions Leagueper squadre B. Tutto ciò sarebbe molto utile per tenere alta la forma  e il morale  delle seconde scelte, e dare loro un`occasione in più per riscattarsi. Inoltre, inserendo per un periodo in seconda squadra i giovani che si trovano nella classica fase di transizione tra giovanili e prima rosa, si proporrebbe un`occasione in più per farli crescere in casa, sottraendoli a frenetiche girandole di prestiti e comproprietà.

VII. Costruzione di stadi di proprietà, moderni ed efficienti, senza sprechi di denaro. Diminuzione dei prezzi dei biglietti e controlli mirati per la sicurezza: inutile girarci intorno, bisogna riportare le famiglie allo stadio. È desolante vedere spalti semivuoti la domenica, sia per i prezzi alti del costo d`ingresso che per la paura di ritrovarsi tra guerriglie che si prendono a colpi di spranghe e fumogeni. A questo punto la mente ritorna ad una provocazione lanciata anni fa dal giornalista Beppe Severgnini, che proponeva l`impiego in lavori socialmente utili per i facinorosi delle curve.

VIII. Impiego universale della tecnologia per supportare i direttori di gara, in tutte le competizioni, internazionali e non. Probabilmente nei prossimi anni accadrà, dopo l`apertura della Fifa all` Occhio di Falco e al sensore sul pallone.

IX. Fair Play Finanziario globale. In ogni competizione, anche in quelle nazionali, le squadre dovranno condurre una politica di bilancio virtuosa. Pena, l`esclusione per uno o più anni dal torneo in questione.

X. Trasparenza etica e finanziaria: abolizione della prescrizione in merito a reati sportivi e sanzioni maggiori riguardo al coinvolgimento in scandali e casi di doping. Obbligo di pubblicazione del bilancio dei club e contributi fiscali obbligatori per gli stipendi sopra il milione di euro.  

È assodato che le cose devono cambiare, o si rischia di andare incontro ad un collasso generale del mondo del calcio. Troppo denaro è stato speso irresponsabilmente negli anni passati per poter continuare a fare spese pazze.

Si tratta di una forma di calciomercato compulsivo, di cui sono affetti soprattutto i ricchissimi patron dei club più finanziariamente potenti del mondo, i quali considerano una squadra di calcio non un investimento ma un passatempo. Un contenitore da riempire con tanti giocattoli alla moda. Ibrahimovic e Thiago Silva direttamente dalle boutique milanesi, Lucas e Neymar dall`ingrosso brasiliano, si pensa perfino a De Rossi. Capitan Futuro, il supereroe dal mantello giallorosso che potrebbe volare all`Etihad Stadium, nonostante la vaghezza dei termini dell`affare. Dopotutto, si sa, le vie del mercato sono infinite. E, se tutte portano a Roma, possono benissimo essere percorse in senso opposto  sembra che anche Stekelenburg e Osvaldo siano in procinto di lasciare Zeman - .

Il pericolo è che a riempire troppo questo contenitore, prima o poi si romperà. Se è vero che la storia si ripete, si rischia di vivere un nuovo caso - o caos, dipende dai punti di vista  Nasl, allargato stavolta a quasi tutto il mondo del calcio. Negli anni `80 infatti l`allora massima divisione nordamericana del soccer fallì. Le cause sono da ricercarsi nel comportamento finanziario dei presidenti dei vari club. Infatti avvenne proprio ciò che oggi sta accadendo a Parigi, Manchester, Machackala& a capo delle società furono messi individui che non pensavano a costruire un`ossatura alla squadra ed attuare politiche per il futuro, piuttosto spendevano fior di quattrini per acquistare grandi nomi. Basti pensare alla formazione dei New York Cosmos del 1977, in cui militavano Chinaglia, Beckenbauer, Carlos Alberto e addirittura Pelé.

Tutto ciò portò ad una corsa agli armamenti, spingendo le società a svenarsi per spendere grandi cifre sul mercato. Quando i campioni andavano via o non rendevano più, di colpo si verificavano pesanti perdite economiche, dato che non potevano essere rimpiazzati. Tutto ciò portò, nel 1985, all`out of business della Lega. E chi ha orecchi per intendere&

Samuel Boscarello