IL RITORNO ALLA VITA DI SCHUMACHER


In questi giorni in cui
l’interesse per il pallone travolge e stravolge ogni cosa e tutto sembra essere
ridotto al minimalismo più infimo, persino le tasse da pagare e il rapporto coi
Caf e l’Agenzia delle Entrate sembrano poca cosa. Ma c’è qualcosa che non può
distoglierci dall’importanza di chi è stato in coma per 155 giorni e adesso
ritorna alla vita. Michael Schumacher ha
lasciato l’ospedale di Grenoble per essere trasferito a Losanna, presso il
centro universitario di Vaud, per la riabilitazione. Una riabilitazione che,
per volere della famiglia, sarà tenuta lontana dai riflettori e da curiosi di
ogni genere. Adesso Michael riesce a comunicare con sua moglie Corinne e i suoi
figli. Sono notizie incoraggianti che danno speranza, perché è la vita che
rinasce per la seconda volta e perché lo scampato pericolo della morte fa
passare in secondo ordine qualsiasi altra cosa. E’ un pensiero che ci deve far
felici più di un gol o di una vittoria ai mondiali di calcio. Non sembri banale
la riflessione, ma troppo spesso davvero, quando siamo presi da mille cose
fatue, ci dimentichiamo di ciò che è il vero significato della vita. Lo
scampato pericolo di morte di Schumacher è un fatto che ci rallegra, né più e
né meno di qualsiasi altra persona al mondo. La vita che sconfigge la morte, la
vita che fa gol e vince il campionato più bello, quello di ritornare a vivere
le emozioni, ad apprezzare le bellezze della natura e saper discernere tra le mille
cose futili di tutti i giorni e quelle essenziali. Probabilmente, questi sono i
pensieri di Schumacher, queste le riflessioni che si accompagnano visibilmente
alla presa di coscienza di essere ritornato alla vita proprio lì, davanti ai
suoi affetti più cari. Un sonno lungo che lo aveva reso inerme, proprio lui che
ha vinto, ha lottato ed ha assaporato il gusto di sentirsi campione in un sport
che può riservare mille pericoli. Oggi, risvegliandosi dal coma, Michael
Schumacher ha capito che in fondo, quello che sembrava essere di primaria importanza
è niente al confronto del valore della vita che rinasce. E intanto il mondo
continua il suo percorso di storia, tra frammenti di cose belle e brutture che
mettono da sempre al centro l’uomo. Continueremo ad emozionarci per un gol
fatto e ci arrabbieremo sicuramente per un pallone che non va dentro la rete
dell’avversario. E’ la bellezza dello sport composto da mille sfaccettature, ma
che in fondo riesce anche a distrarci da pensieri tristi. Importante è non
perdere di vista, non dimenticare certe cose importanti che sono il sale e lo
zucchero della vita stessa. Auguri Schumi! Noi, tra il tifo per l’Italia del
pallone mondiale, un gol di Balotelli e il sogno da realizzare, sicuramente non
ti dimentichiamo, anzi ti siamo sempre accanto con il pensiero e scriveremo
ogni tuo significativo progredire verso il definitivo ritorno alla vita di
sempre.
Salvino
Cavallaro