LACRIME VERE E AMICIZIE CHE NASCONO DAL CUORE


Risvolti umani.
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Torino, 22/11/2017 -


Ci sono lacrime che inteneriscono e fanno male al cuore. Ma quando un campione di calcio in diretta Tv piange per una forte delusione avvenuta nel rettangolo di gioco, allora ti immedesimi e pensi che in fondo il denaro e il successo in certe circostanze sono davvero poca cosa. C’è l’umano da considerare e c’è quella fragilità di cui in certi momenti di vita non riesci neanche a celare per legittimo pudore. Le lacrime versate da Gigi Buffon dopo la tremenda delusione per l’eliminazione dell’Italia ai prossimi campionati del mondo in Russia, hanno girato il mondo sensibilizzando di fatto anche i calciatori avversari. Ricordo ancora quella notte in cui si è realizzato l’azzurro tenebra e la faccia di Gigi Buffon che in un inarrestabile pianto, tra un singulto e l’altro trasmetteva al mondo tutta la sua amarezza per un’esclusione che sapeva anche di bocciatura sociale oltreché sportiva. Ma in cuor suo c’era anche la delusione di avere chiuso la sua meravigliosa carriera in azzurro, in un modo che sa più di “tragico ricordo” che non di piacevole situazione da immortalare. Momenti di vita che ti fanno immedesimare, che ti rendono fragile e impotente perché ti piacerebbe poter fare qualcosa per aiutare il campione a rincuorarsi, mentre ti accorgi che non puoi far nulla se non assistere inerme al suo disperato pianto. E così proprio oggi abbiamo appreso che Ivan Rakitic, il centrocampista del Barcellona, ha dichiarato pubblicamente: “Vorrei cedere a Buffon il mio posto ai Mondiali. Lui è l’immagine del calcio, per i grandi e per i bambini. Non vederlo ai Mondiali non ha senso”. Non stiamo parlando del libro “Cuore” di deamicisiana memoria e neanche di sentimenti fatti di miele e cannella, ma di parole che vanno oltre la semplice stima che si può avere verso un campione di calcio. Questo sì che è qualcosa di speciale. E’ l’unicità di sentimenti forti capaci di entrare nell’anima senza tenere conto di nulla, se non del sentirsi intimamente partecipi di un qualcosa che addolora, che fa male e che ti abbatte quasi in maniera inconsolabile. Momenti di calcio e di vita, metafore di un quotidiano comune in un mondo fatto di persone e non di cose. Eppure chissà quante altre persone oltre Rakitic quella sera avranno pensato la stessa cosa, avranno fatto proprie quelle lacrime di Gigi Buffon che hanno fatto emergere l’uomo,  il calciatore e il campione quale egli è. E’ certamente un peccato non avere avuto la chance di giocare un Mondiale che per lui sarebbe stato l’ultimo della sua gloriosa carriera. Buffon ha pianto e ha messo come sempre la sua faccia anche in momenti personali come questo. Non si è mai tirato indietro, non lo ha mai fatto, così come fanno gli uomini veri. E oggi che ha sentito intorno a lui il calore dei colleghi e della gente comune, ringrazia il croato Rakitic per le sue belle parole e, scherzandoci su, dice:”Giocare al tuo posto? Non è una grande idea”. E’ fuor di dubbio che questo è stato un bel regalo per Gigi. Non era previsto questo finale di commozione che il mondo ha recepito e fatto suo, meglio sarebbe stato per Buffon un altro finale fatto di sorrisi e non di pianto. Ma l’imprevedibilità della vita spesso ci mette di fronte a certe situazioni cui neanche pensavi potessero accadere. E invece è accaduto, hai pianto, ti sei disperato, ma hai trovato grande solidarietà. Nello sport come nella vita.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro