SI DIMETTE IL PRESIDENTE TAVECCHIO. E ADESSO AVANTI TUTTA.


Il presidente della Figc Carlo Tavecchio ha
dato le dimissioni. Un atto dovuto, dopo la catastrofe della non partecipazione
della nostra Nazionale ai mondiali che si svolgeranno quest’estate in Russia. L’intero
Consiglio Federale, invece, ha deciso di non lasciare il proprio incarico. “Ho preso atto del cambiamento di
atteggiamento di alcuni di voi” ha detto Tavecchio, “Ambizioni e sciacallaggi politici hanno impedito di confrontarci sulle
ragioni di questo risultato. Mi dimetto, con un gol sarei stato un eroe” ha
continuato l’ormai ex presidente della Figc. Dunque, adesso si ricomincia da
zero proprio come la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e dell’opinione
pubblica voleva. Molte cose sono da fare nel palazzo della politica del pallone
italiano. In primis la riorganizzazione interna, dove si vogliono ormai da
molto tempo quelle figure di campo capaci di saper gestire l’apparato calcio
attraverso la vera preparazione di settore. E’ un po’ come ripartire imparando
i fondamentali di ciò che significa un progetto serio che ci porti in quella
posizione del football mondiale che ci compete. Per far questo è assolutamente
importante studiare l’esempio di Francia, Spagna, Inghilterra e Germania che
sono ritornate grandi dando fiducia ai propri giovani, investendo e ampliando i
Settori Giovanili in tutta Italia, isole comprese. Per far questo è necessario
dare maggiore professionalità agli istruttori di calcio attraverso corsi di
aggiornamento, con contratti che sappiano di professionismo vero e non con il
senso del volontariato così come avviene oggi. Poi resta il nodo del nuovo C.T.
che non sarà nominato fino al prossimo giugno. Si fanno i nomi di Ancelotti,
Conte e Ranieri, ma ognuno di loro prima di accettare vogliono avere le giuste
garanzie su un progetto serio. Intanto, per far fronte alle amichevoli già in
programma da tempo e attendendo la fase eliminatoria per gli Europei del 2020,
è possibile che il Consiglio Federale decida di nominare un traghettatore che
potrebbe essere Luigi Di Biagio. E’ chiara la confusione totale che in questo
preciso momento regna sovrana nelle stanze della Figc. Adesso bisognerà mettere
in atto il cervello senza fretta, senza giochi di Potere, ma nell’intento di
risalire la china step by step nell’interesse di tutti e non di poche persone.
Il calcio appartiene all’Italia, ai suoi tifosi e alla voglia di sentire la
maglia azzurra come massimo raggiungimento della carriera di un calciatore. Si
collabori con le società di calcio che investono privatamente e tendono a uno
strapotere che nuoce gli impegni di organizzazione della nostra Nazionale. L’unione
fa la forza e il calcio pubblico (Figc) deve incontrarsi e non scontrarsi con l’interesse
del calcio privato. Il resto si vedrà. Ma si cominci con il piede giusto e con
figure nuove e capaci. L’Italia sportiva aspetta!
Salvino
Cavallaro