TOP PLAYER JUVE: EMERGENZA O BISOGNO?


Serve davvero un big?
tempo: 30ms
RSS
16/08/2012 -

Sedici giorni e finalmente tutto questo gran parlare, tutte queste telenovelle, tutte queste voci subiranno la brusca frenata di fine mercato. La domanda, almeno in casa Juve, è sempre la solita: arriverà il top player? Da due mesi i bianconeri d'ogni età hanno in bocca solo questa parola che sembra diventata ormai importante come la parola magica di una cassaforte. E' lecito sognare, ma la Juve ne ha veramente bisogno? le casse bianconere sono davvero diverse da quelle delle altre big nostrane? noi crediamo di no perchè, ad uno ad uno, proprio come Milan e Inter, sono sfuggiti tutti i giocatori a cui erano interessati. Van Persie era venuto a Torino, si era flirtato, Wenger aveva anche preso tempo, ma niente: Agnelli si tira indietro e RVP diventa un "Red Devils". Adesso rimangano tre piste: Jovetic, Dzeko e Llorente. Considerato che i Della Valle quando s'intestardiscono a non vendere un giocatore portano avanti le proprie idee senza cambiarle manco se glielo chiede il Papa, la lista si riduce ai due pennnelloni d'attacco. Giocatori praticamente identici di cui però ci sfugge l'utilità: la Juve di Conte ha un gioco brillante, veloce, tutti si devono sacrificare, e gli attaccanti devono saper tenere il pallone. In casa già c'è Matri, uno che in un anno e mezzo ha fatto 19 gol mettendo la firma in tutte le partite più importanti, e che soprattutto sa già come si fa. Senza cosiderare che,col nuovo modulo prendere uno come lo spagnolo significherebbe sacrificare Vucinic, attualmente il più forte dei suoi, e Giovinco, il futuro. Per di più Llorente costa, e anche tanto: 36 milioni vogliono loro, 20 ne darebbe la Juve, almeno per ora. Occhio però che City, Arsenal e Tottenham sono pronti a fare guerra a Marotta e il prezzo salirà: a questo punto si ci chiede, ma è davvero indispensabile un top player? la rosa non è completa già così visto tra l'altro il forte centrocampo e il probabile arrivo di Pazzini per Quagliarella? i grandi nomi alla piazza fanno bene, ma alle casse no...

Luca Bonaccorso