VERGOGNA E RISALITA, I DUE VOLTI DELLA SERIE A


La 25a giornata di Serie A deve ancora concludersi, con due posticipi di Parma e Napoli, e lo spettacolo di Torino fa ancora discutere. Intanto Seedorf e Garcia se la ridono.
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24/02/2014 -

Schifo. O disgusto se volete, anche vergogna va bene. Lo striscione di ieri allo Juventus Stadium, nel corso del derby Juve-Torino, é uno dei tanti casi di idiozia che non dovrebbero esistere nel calcio e che, puntualmente, accadono ogni volta che si disputano partite tese come la stracittadina torinese. 


"Quando volo penso al Toro" mostrano trionfanti i drughi ai "cugini" granata, con la piú atroce straffottenza che possa esistere. Un chiaro riferimento alla stage di Superga, dove morirono in un incidente aereo i giocatori del Grande Torino degli anni '20, ma le risate non non si sono. Anzi. Lo sfottò ci sta, un pò di rivalità tra tifoserie é lecito, ma episodi simili sono deplorevoli. Il calcio é divertimento, non insultarsi a vicenda gratuitamente. 

Capitolo derby della Mole chiuso, con Tevez che decide tutto, l'altra notizia della domenica é il ritorno alla vittoria del Milan di Seedorf. Chi si rivede, verrebbe da dire, per la gioia di Mihaijlovic che esce da Sampdoria-Milan di ieri con due gol in piú incassati e un'altra caduta dei blucerchiati in casa. Il progetto a cui sta lavorando il tecnico olandese é ancora in fase di avviamento, ma dopo le prestazioni poco limpide dei rossoneri, che avevano richiamato lo spettro di Allegri, ora piú vicino però alla panchina dell'Italia, sembra che i frutti possano arrivare ben presto. Per i genovesi, invece, il cammino é piú lungo e difficoltoso, ma l'esperienza del mister ex lazio fa ben sperare. 

A far piú paura a tutte é ancora la Roma di Garcia, che insegue la Vecchia Signora a breve distanza con la bava alla bocca. Il Bologna ne ha pagato le spese ed é molto probabile che faranno la stessa fine tante squadre che da quí alla fine del campionato si troveranno sul cammino dei giallorossi. Agneli chiede il terzo scudetto consecutivo a gran voce, ma a Trigoria non sono molto d'accordo. Come si dice: chi vivrà, vedrà.  

Timothy Dissegna