INTER, CHE SUCCEDE?


La squadra di Conte preoccupa i suoi tifosi
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Milano, 11/11/2020 -


C'è qualcosa nell'aria della Pinetina che non convince. L'Inter non ingrana, non è all'altezza del gioco promesso dopo il mercato voluto dal suo allenatore. Antonio Conte pare non raccogliere certi malumori dell'ambiente nerazzurro che si profilano all'orizzonte e attacca con apparente calma, dicendo: «Levate il vino da tavola», un po' come dire che certe sciocchezze sono tipiche di persone ubriache. Eppure, dati alla mano, la squadra di Conte dopo dieci partite dall'inizio di questa nuova stagione pallonara ha conquistato solo 3 vittorie su dieci partite giocate tra Campionato e Champions. Una media che non si addice a una grande squadra quale l'Inter è, ma soprattutto preoccupa per alcuni problemi non risolti, non ultimi quelli della difesa e dell'atteggiamento di alcuni giocatori in campo. Hakimi non convince e persino la sicurezza di Handanovic quest'anno sembra essersi dissolta. Certo, i portieri sono soggetti al funzionamento dei meccanismi della difesa che devono essere perfetti nell'allineamento e nel coordinamento dei vari movimenti, tuttavia, vediamo spesso incerto il portiere nerazzurro. Ma questo non è il solo problema, visto che nell'Inter aleggia una sorta di nervosismo che non aiuta a ritrovarsi. Troppi sbagli a centrocampo dove il solo Barella si danna a correre, pressare e svolgere diligentemente le due fasi di possesso e non possesso palla. E intanto il malumore dei tifosi nerazzurri è in crescita, una situazione che mette in guardia Conte a svoltare rapidamente dopo la sosta per la Nazionale. Secondo alcuni la figura di Massimiliano Allegri sulla panchina dell'Inter si fa sempre più possibile, anche in virtù dell'ottimo rapporto che lega l'ex allenatore della Juventus all'amministratore delegato Beppe Marotta. Da qui a Natale ci sono da giocare dieci gare senza respiro e vicine l'una dall'altra, dove Conte deve portare la sua squadra a qualificarsi per gli ottavi di finale della Champions League e alzare il livello di gioco e punti in classifica campionato. Un obiettivo considerato essenziale in casa Inter che altrimenti si vedrebbe costretta a rivedere il proprio rapporto con l'allenatore salentino. E poi c'è questo continuo nervosismo camuffato dall'apparente calma di Antonio Conte che dice: «Non c'era bisogno di nessuna reazione, perché anche in Champions League era mancato solo il risultato. E anche oggi a Bergamo, contro una forte Atalanta, ci è mancato l'istinto killer che ci permettesse di chiudere il risultato e portare a casa la vittoria». Mah! Chissà! Noi rispettiamo il pensiero di Conte, tuttavia, riteniamo che a Bergamo l'assenza di Lukaku abbia pesato più del dovuto e certi svarioni a centrocampo di un Vidal in chiara difficoltà, hanno penalizzato soprattutto il rendimento della difesa. Un tre - quattro - uno - due, dove Barella è stato inserito come trequartista e dove i due esterni Darmian (schierato a sorpresa dall'inizio al posto di Hakimi per scelta tecnica)e Young si sono alternati con folate in avanti, più con buona volontà che con risultati soddisfacenti. Lì davanti, poi, Sanchez non ha inciso più di tanto e Martinez, pur avendo sbloccato il risultato al 59', ha palesato quella forma approssimativa che l'ha caratterizzato in questi ultimi tempi. Dunque, un'Inter ancora da assemblare, da unire anche a livello di spogliatoio, dove i malumori di Eriksen si fanno sentire in maniera assordante. Vedremo cosa accadrà, anche se riteniamo che Conte debba presto optare con chiarezza su una squadra base che adesso non ha ancora, visto i continui cambiamenti per scelta tecnica dovuti a giocatori come Stankovic, Nainggolan, Eriksen e Hakimi. Quest'anno l'Inter gode di una maggiore qualità tecnica, vista nei singoli interpreti e nella quantità di giocatori affidabili. Adesso Conte non ha più scuse!

Salvino Cavallaro