MAURO BELLUGI, ULTIMO BALUARDO DEL CALCIO IN BIANCO E NERO


L'Inter nel cuore e il calcio come professione che era passione.
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21/02/2021 -

Ci sono campioni di calcio che hanno fatto la storia di un tempo in cui il pallone si identificava soltanto alle ore 15,00 di ogni domenica, in tutto il calcio minuto per minuto, in 90esimo minuto, nella domenica sportiva e nel significato di recarsi allo stadio come fosse l'orario della Messa. Rita Pavone impazzava con la canzone «La partita di pallone» e la gara di campionato diventava come una sorta liturgia a cui non si poteva assolutamente mancare. Era la passione, lo svago di una domenica di calcio che precedeva la settimana del lavoro dove ciscuno al suo pensiero faceva ritorno. E i campioni, quelli di quel tempo, a far da complici nell'innamorarsi di un calcio che oggi sembra lontano anni luce per tecnica, interessi economici e per molto altro. Mauro Bellugi, 71 anni appena compiuti è stato uno degli artefici di quel tempo, di quel calcio e di quegli uomini che anche noi giornalisti intervistavamo con facilità senza dovere passare attraverso la ghigliottina degli uffici stampa. Come fosse un'umanizzazione che era rispettosa del lavoro di entrambi e dove l'etica si sposava a prescindere con la deontologia giornalistica. Era tutto così romantico che persino personaggi come Mauro Bellugi riuscivano a non essere focalizzati soltanto con la maglia che hanno indossato per lunghi tratti della carriera, ma si identificavano nel campione, nell'uomo..Difensore arcigno e stopper che si incollava all'avversario mordendo sempre le caviglie, Mauro Bellugi ha cominciato a giocare nelle giovanili dell'Inter nel 1967 e nel 1969 è approdato in Prima Squadra fino al 1974. E' poi passato al Bologna, al Napoli e alla Pistoiese, rimanendo però di passione interista per sempre..L'ex difensore era ricoverato dal 4 novembre 2020 dopo essere risultato positivo al Coronavirus e poi ha subito l'amputazione delle due gambe. Una decisione presa dai medici per avere individuato patologie pregresse rispetto al Covid 19. Poi il peggioramento che l'ha portato alla morte. Bellugi lascia la moglie Loredana e la figlia Giada che aveva avuto dalla prima moglie Donatella. I funerali si svolgeranno nella Chiesa di Sant'Ambrogio, martedì 23 febbraio alle ore 11,00. Con Bellugi muore un altro pezzo di calcio romantico ma, soprattutto, svanisce il sentimento primario di uno sport che si identificava nelle sue bandiere. E lui è stato tutto questo.

Salvino Cavallaro