A MAIOR VERGONHA DA HISTORIA


In semifinale,umiliante sconfitta del Brasile contro la Germania
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Brasile, 09/07/2014 -


Lo shock di una Selecao irriconoscibile

Che i tedeschi sono più squadra compatta rispetto alla Selecao, l’avevamo detto alla vigilia di Brasile – Germania, ma non potevamo certamente prevedere una debacle di questa portata. L’1 a 7 con il quale la Germania ha sconfitto il Brasile è un fatto storico che si inserisce nell’imprevedibilità del calcio, ma che non si discosta dalla logica che nulla è frutto del caso. Una lezione di calcio inteso come qualcosa di pragmatico che non lascia spazio a inventiva e funambolici preziosismi, atti solo allo spettacolo e ai palati fini, ma che spesso non si tramuta in risultati positivi. La storica fantasia della Selecao verdeoro, ci ha abituato negli anni ad ammirare una squadra compatta, bella da vedersi, imbottita di grandi campioni che nascondevano la palla, ma, soprattutto, coesa nell’interpretazione di schemi che in pochi passaggi portavano dritto verso la porta avversaria. Il Brasile visto in questi campionati del mondo 2014, ha messo in evidenza grandi lacune di gioco di squadra, pur contando su alcuni indiscutibili campioni come Thiago Silva, Neymar, David Luiz che, tuttavia, pur rappresentando la differenza tecnica, non sono riusciti ad assorbire la mediocrità della quale è composta la formazione carioca. Già nella partita contro il Cile, vinta dai verdeoro ai calci di rigore, avevamo notato la difficoltà di questa squadra a creare un gioco d’assieme capace di impensierire l’avversario in maniera concreta. E’ un dato di fatto che è subito stato evidente a chi è addetto ai lavori. La Germania, invece, fin dall’inizio ha dato subito un’impronta ben precisa di squadra organizzata, magari non bella da vedersi, ma sicuramente concreta nel raggiungere il risultato prefissato. Pochi fronzoli e tanta praticità, proprio com’è nella storia e nella cultura di questo popolo che è sempre votato al raggiungimento degli obiettivi, lasciando stare qualsiasi inutile tentazione estetica. “E’ una caratteristica propria del nostro spirito, immaginare disordine e oscurità là dove non sappiamo nulla di certo” lo scriveva un certo Goethe ne: “ I dolori del giovane Verther”. Già, disordine e oscurità che la Germania ha creato al Brasile in una semifinale che alla vigilia non dava alcuna certezza. Certo i brasiliani mancavano di due cardini essenziali nell’economia del loro gioco, Thiago Silva che era squalificato e Neymar infortunato. Tuttavia, siamo sicuri che anche con loro in campo, il Brasile avrebbe certamente attenuato il punteggio così umiliante, ma non avrebbe potuto evitare la sconfitta. Troppo sicura la Germania che gioca un calcio ormai a memoria, fatto da atleti che si conoscono da anni. Una vittoria meritata che parte da lontano, frutto di programmazione seria, meticolosa e di eccellenze calcistiche del Paese che non lasciano spazio a pensieri d’improvvisazione che nel mondo del calcio non portano mai da nessuna parte. E’ un’organizzazione creata dai centri tecnici federali, in un’attività sportiva organizzata con l’ausilio delle scuole e, soprattutto, si fonda sulla capacità delle squadre di club di promuovere i giovani. Adesso, l’unico problema per i teutonici è di restare con i piedi per terra, perché la finale sarà davvero un’altra storia.

Salvino Cavallaro



Salvino Cavallaro