L`ARRINGA DI ANTONIO CONTE


Juventus Conte
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25/08/2012 -

A sentire la veemenza e i toni accesi con i quali Antonio Conte ha affrontato la sua conferenza stampa in quel di Vinovo, si direbbe che uno che racconta bugie non parla così accoratamente. Tuttavia, resta il dubbio che le reiterate accuse di Pippo Carobbio nei suoi confronti, abbiano soltanto il gusto di una vendetta personale da definire a tutti i costi. L`allenatore della Juventus coadiuvato in primis dal presidente Andrea Agnelli e dai suoi avvocati difensori accorsi in massa per sbandierare ai quattro venti l`assoluta innocenza del loro assistito, ha spesso urlato la misura è colma, quasi a volere intendere una parola d`ordine capace di fomentare la guerratra Torino e Roma, o meglio, tra la Juve e quel palazzo dei poteri forti dove si emanano le decisioni definitive. Già, la giustizia sportiva. A sentire Conte e la Juventus sarebbe più giusto definirla in-giustiziadello sport. Ovviamente, questo è un giudizio unilaterale che non ci sentiamo di approvare in toto. Ciò che ci sembra invece corretto sostenere è l`inadeguatezza di una giustizia sportiva che avrebbe bisogno di essere rivista e ammodernata per essere più adatta a sostenere il rispetto delle regole di un gioco del calcio che, oggi più che mai, ha bisogno di stanare sul nascere le reiterate storie grottesche di scommesse e quelle sconcezze da voltastomaco che rappresentano il torbido di un sommerso nel quale non si trova mai il fondo. Ha un bel dire Antonio Conte che rivendica ad alta voce la sua innocenza sostenendo che a suo tempo non aveva nulla da denunciare poiché niente di quanto gli è stato imputato è emerso dentro le mura del suo spogliatoio. Conte urla ancora contro tutti e contro tutto, amplificando l`ingiustizia nei suoi confronti e la faciloneria di una giustizia sportiva capace di credere a Pippo Carobbio,uno che si è venduto, ha venduto la sua famiglia e tutto ciò che ha. Resta un interrogativo però che, a nostro parere è ancora incomprensibile quanto di flebile convinzione, e cioè il fatto che lui, Antonio Conte, sia stato preso come capro espiatorio, semplicemente perché ha vinto tanto con la sua Juventus. Scusate, ma cosa centra questo? Vogliamo ritornare ancora agli stucchevoli discorsi che tutti odiano la Juve perché vince tanto? Basta! Non ne possiamo più! Queste storie sono senza senso e non ci sentiamo più di sprecare la nostra penna per appurare temi così puerili che servono semplicemente a fomentare gratuitamente pericolosi sentimenti di ruggine e rancore. Cerchiamo la verità con ragionevolezza, senza appellarci ad argomenti ridicoli quanto velenosi che sembrano studiati ad arte per sviare la realtà dei fatti. Ci ha fatto riflettere una frase dell`Avv. Giulia Bongiorno in difesa di Conte: La Giustizia è fatta da uomini e, come tale, possono sbagliare. Certo avvocato, peccato davvero che errare è umano ma, perseverare, è diabolico e se, come lei sostiene, la giustizia si fosse sbagliata veramente, avrebbe avuto tutto il tempo di modificare la sentenza, così com`è avvenuto per Pepe e Bonucci. O no?

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro