QUESTO PAZZO MERCATO D`INVERNO


E così
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24/01/2014 -

A parte il fatto che il vero mercato del pallone italiano si concentra in estate, quello di gennaio è da sempre definito come rattoppatore di momentanee falle tecnico – tattiche inaspettate. Puoi cercare quanto vuoi l’affare, ma non lo trovi perché chi ha i campioni o comunque i buoni giocatori in grado di risolvere i problemi della squadra di appartenenza, se li tiene stretti. A meno che, con l’avvento nel calcio di questi nuovi magnate che fanno impazzire per proposte economiche esorbitanti, ogni discorso logico di programmazione viene bypassato per ovvie ragioni. E così si leggono tanti titoli che al mattino fanno sognare i tifosi e al pomeriggio svaniscono nel nulla. La diatriba eterna tra Inter e Juventus ha raggiunto il suo apice assurdo proprio in questi giorni in cui lo scambio tra Vucinic e Guarin sembrava ormai cosa fatta. C’era l’accordo dei due giocatori, dei rispettivi procuratori e dei dirigenti delle due società che verbalmente avevano messo nero su bianco in attesa di formalizzarlo in via ufficiale. Ma, non appena la notizia ha invaso i social network, si è scatenata tutta una serie di rivolte da parte dei tifosi nerazzurri che hanno fatto sì che la trattativa fosse bloccata e sfumasse nel nulla. Strascichi di ruggine hanno così invaso il rapporto già per nulla idilliaco tra le due società, e così ognuno si è tenuto i due rispettivi calciatori che restano in attesa di essere collocati in altre società. Una brutta storia che, a prescindere dall’affare razionale che avrebbero potuto avere sia Juve che Inter, si mette in evidenza per la forza decisionale che sembra non appartenere più a società e calciatori ma ai tifosi. Un argomento, questo, che meriterebbe essere trattato con maggior approfondimento, per cui ci riserviamo di affrontarlo in un’altra occasione. Intanto il Milan, ovvero tante effimere chiacchiere e zero indicazioni di un vero progetto. Il nuovo corso di Clarence Seedorf sembra più avvolto da offuscate nebbie che da reali e limpide giornate di sole. Dopo la striminzita vittoria in campionato sul Verona per 1 a 0 su rigore battuto da Balotelli, il Milan cade malamente in Coppa Italia dove viene eliminato  dall’Udinese di Guidolin che vince 2 a 1. Chiaro segnale di un malessere che non si limita a questo o quel giocatore ma a un vento di forma anarchica e di sbando che dà il segno di un travaglio societario interno che non è per nulla risolto. Il Milan dà la sensazione di una società da rifondare e dove i progetti d’un tempo appaiono davvero troppo lontani. Sempre più lontano appare anche il presidente Berlusconi con i suoi infiniti problemi politici e personali e troppo acerba appare la presenza di Barbara Berlusconi, ovvero il futuro del Milan. Con l’arrivo di Seedorf sulla panchina rossonera si è cercato di eludere, almeno momentaneamente, quelli che sono i veri problemi della società. E così si sta pure facendo con l’acquisto di Michael Essien, il centrocampista del Chelsea che ha già dichiarato di volere lasciare Londra. Sembra ormai certo il suo arrivo a Milano alla corte di lady BB, anche in funzione della ripresa della Champions League, il cui impegno rossonero sarà quello di affrontare l’Atletico Madrid agli ottavi di finale. E, dopo la probabile dipartita di Nocerino e Mexes e il possibile arrivo di Parolo, nella saga delle assurde fantasticherie senza senso, si susseguono nomi di acquisti quali Mattia Perin o Federico Marchetti, piuttosto che Cerci,  Darmian e..chi più ne ha, più ne metta. Il Milan, a parer nostro, deve riscrivere il suo nuovo progetto e non serve ritoccarlo qua e là con nomi che non servono alla causa dell’assetto tattico voluto da Seedorf. E, mentre anche Diamanti sembra destinato a trasferirsi in Cina alla corte di Marcello Lippi, il campionato italiano aspetta il 31 gennaio e la fine di questo pazzo mercato delle fantasticherie pallonare, per dire basta a chiacchiere senza costrutto, antiche ruggini e riemersi dissapori che alimentano solo il pericoloso riaccendersi di inopportune e pericolose polemiche. Dal 1° febbraio, finalmente, speriamo di ricominciare a parlare di calcio giocato.

Salvino Cavallaro
      


Salvino Cavallaro