TORO, S`INTERROMPE BRUSCAMENTE LA STRADA DELLA CRESCITA


Milan batte Torino 3 a 0. Dopo
la debacle subita a San Siro nella partita che ha visto soccombere i granata di
Ventura contro il Milan, necessitano alcune considerazioni. In casa granata si
continua a fare tesoro del passato (anche recente), per giustificare una realtà
calcistica cui riesce difficile diventare adulta. E così, in ogni intervista di
Ventura risentiamo la solita litania del ricordo che il Torino pochi anni fa era
in Serie B, che quest’anno ha fatto un anno eccezionale partecipando all’Europa
League e uscendo a testa alta, che il Torino ha una rosa di sedici giocatori,
quando invece ne occorrerebbero 24, che ha disputato circa 58 partite, che la
stagione per i granata è iniziata a fine giugno 2014, e così via. Noi diciamo
che questi meriti non li disconosce nessuno, ci mancherebbe! Tuttavia, messo in
cassa forte quanto il Toro ha saputo fare a livello di riqualificata immagine
nazionale ed europea, assieme alla soddisfazione di aver vinto il derby,
condotto un ottimo campionato e battuto altre squadre importanti d’Italia, ci
sembra che il percorso di crescita si sia fermato bruscamente proprio sul
finire di questo campionato, a partire dalla partita casalinga contro l’Empoli.
Milano è stata soltanto la goccia di una verità che non può essere dimenticata.
Una verità che tarpa le ali del volo verso la giusta collocazione di un Toro
che dovrebbe ambire a posizioni di alta classifica. Eppure Milano rappresentava
l’estremo tentativo di aggrapparsi all’Europa. Ma il Toro è stato evanescente,
senza anima, muscoli e cervello. Quest’anno non era facile riproporsi dopo aver
perso Cerci e Immobile con i loro 40 gol del campionato precedente. Di questo,
come già detto, diamo atto al Toro di Ventura di essersi addirittura
migliorato. Ma poi…..! Finisce tutto e …”Nel mezzo del cammin di nostra vita,
mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita…”. Citiamo
irriverentemente Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, perché smarrire la
strada giusta equivale alla difficoltà di ritrovarla. E’ sempre un ricominciare
senza mai stabilizzarsi là, dove forse compete. Il secco 3 a 0 subito dal Milan
trova molte attenuanti, a cominciare dalla mancanza di 6 titolari. Questo è
vero! Ma cosa mancava contro l’Empoli? Forse le energie perdute e la forza
mentale che dopo la vittoria nel derby è sembrata scemare all’improvviso? Sia
chiaro che non intendiamo polemizzare contro nessuno, tuttavia, pur
riconoscenti per un anno granata da incorniciare, nella delusione ci resta il legittimo
dubbio che certa sostanza del pallone granata non cambi mai. Adesso vedremo
cosa dirà e, soprattutto, farà il presidente Cairo. Dalla società partiranno
chiari certi obiettivi da raggiungere nella prossima stagione. Ritrovare l’Europa,
mantenendo alto in Italia il nome del Torino, è la priorità assoluta. Riuscirci
non sarà facile, ma una certa impostazione di mercato ci dirà quali saranno gli
intendimenti di un Torino che deve riprendere la strada interrotta. Quella
della crescita definitiva.
Salvino
Cavallaro