BERNARDESCHI, “ALLA JUVE LA MAGLIA NUMERO 10 BISOGNA MERITARSELA”


Sivori, Platini, Baggio, Del
Piero. Numeri 10 con maglia bianconera che hanno fatto una grande parte della
storia della Juventus. E’ il numero più importante per una squadra di calcio,
il più significativo di carisma, di forza trascinante. Per indossarla devi
possedere tutte queste caratteristiche connaturate a una personalità non
comune. Non basta essere il più bravo tecnicamente, serve essere il più
rappresentativo per la società, i compagni di squadra, i tifosi. E alla Juve
devi saperla meritare quella maglia, quel numero stampato a doppia cifra che
pesa per responsabilità e merito. Forse anche per questo motivo, al nuovo
acquisto della Juventus Federico
Bernardeschi è stata affidata la maglia con il numero 33, perché quel
numero 10 bisogna meritarselo attraverso una maturazione graduale, capace anche
di non alterare una responsabilità eccessiva che potrebbe essere deleteria per
un ragazzo di indubbie qualità tecniche, ma che è giusto aspettare dal punto di
vista dell’inserimento nell’ambito di un nuovo ambiente. Segno evidente che le
cose fatte in casa Juventus non sono mai improvvisate, ma tutto è studiato nei
minimi particolari, così come un’azienda calcio ad alti livelli pretende. “Se
fosse stato per me, la maglia numero 10 l’avrei presa subito” dice Bernardeschi
“tuttavia, bisogna che io la meriti,
perché è giusto che un calciatore si prenda le proprie responsabilità.” Dichiarazioni
che inquadrano subito la personalità di un ragazzo dalle idee chiare,
equilibrato e consapevole della svolta importante della sua carriera di
professionista del pallone. E continua così, Bernardeschi: “Della Juve mi ha
colpito subito l’accoglienza dei tifosi e poi la squadra mi ha sempre
impressionato per la mentalità messa in campo, la grinta, la tenacia, la
determinazione; tutte cose che noti e avverti subito.” Poi, per quanto riguarda
il suo rapporto con la Fiorentina, dice: ”Voglio ringraziare la società viola
per come mi ha fatto crescere e fatto diventare uomo. Non dimenticherò mai
tutte le persone che mi sono state accanto. C’è poi una parte della società
malsana, come il tifoso che augura la morte e tutti i mali del mondo, mentre io
non sono qui per alimentare questa parte. Ma ci sono anche tifosi leali che,
nel farmi un in bocca al lupo, mi hanno detto che non mi seguiranno più.” Ma
adesso è ora di guardare avanti, il futuro è sempre una strada da percorrere
con le incognite che la vita presenta, con le curve da superare e i rettilinei
da compiere come positività. Questo lo sa Federico Bernardeschi, con la Juve
ogni cosa bisogna meritarsela. Anche la maglia numero 10!
Salvino
Cavallaro