INZAGHI È IL NUOVO ALLENATORE DEL MILAN. MA QUANTE INCOGNITE!


Pippo Inzaghi, tra rischi e legittima gioia.
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Milano, 28/05/2014 -


Il Milan  nella prossima stagione si affiderà a Pippo Inzaghi. Una decisione rischiosa che poggia   sull’unica certezza affidabile: l’amore per la maglia rossonera che gli ha permesso nel tempo di conoscere meglio di ogni altro l’ambiente milanista. Ma basterà? I dubbi si accavallano, ma l’attuale non florida condizione economica della società, ha optato per un allenatore fatto in casa. Certo, l’inesperienza di Pippo dal punto di vista dell’allenatore lascia davvero sbigottiti, visto che il suo curriculum parla semplicemente da tecnico delle giovanili. Si punta dunque sulla passione di Inzaghi per il pallone, per il suo Milan, per i tanti ricordi di vittorie in campo nazionale e internazionale. Il resto è tutta un’incognita, perché potrà rivelarsi una scelta azzeccata come potrebbe essere un flop. Non sempre un grande calciatore si è rivelato un buon allenatore, soprattutto se buttato nella mischia senza alcuna esperienza. Molti anni fa ricordiamo un’esperienza simile vissuta da Claudio Sala, l’indimenticato poeta del gol dell’ultimo scudetto del Torino. Ebbene, dopo aver vinto lo scudetto con Gigi Radice le cose per il Toro non andarono per il verso giusto, e così nel bel mezzo del campionato fu chiamato in fretta e furia Sala per sostituire Radice. La sua esperienza si limitava al Settore Giovanile, dove egli era allenatore della Primavera della società granata. Come tanti ricordano, per Claudio Sala si trattò di un fallimento, in quanto fu presto sollevato dall’incarico ancora prima della fine del campionato. A poche domeniche dalla fine, infatti, quando ormai il Torino si preparava a ritornare malinconicamente in Serie B, la squadra fu affidata a mister Vatta, il quale non riuscì a compiere il miracolo della salvezza. Claudio Sala si bruciò la carriera e di lui non se ne seppe più nulla. Storie che si possono paragonare, che si ripetono in questo mondo del calcio che spesso è chiamato a rischiare per necessità, per esigenze economiche da far quadrare. Ci sono cose nel calcio che vanno oltre le bandiere e che non si possono semplificare con la sola passione e la conoscenza dell’ambiente. Se fosse così, quanti ex calciatori che hanno militato per lungo tempo nella stessa squadra potrebbero sedere sulla panchina di quella stessa Società? Ma non è così semplice! L’esperienza nel settore è determinante. Inzaghi troverà diverse difficoltà, non ultima la ricostruzione di una squadra che appare alle prese con un ciclo finito. E poi c’è da vedere come saprà gestire il suo rapporto con Balotelli, un tipo di calciatore che è totalmente diverso da quello che è stato lui in carriera. Insomma, questa scelta di  dimettere Seedorf dal suo incarico di allenatore del Milan per affidarsi a Inzaghi ci sembra davvero molto azzardata, non fosse altro per il percorso lavorativo appena iniziato dall’olandese e non portato a termine perché ritenuto fallimentare a causa della mancata partecipazione alla prossima Europa League 2014’15. Colpe che gli sono state addebitate senza pensare che Seedorf è stato chiamato a sostituire Allegri a Campionato in corso. Secondo noi Berlusconi, Galliani e Lady BB sono stati frettolosi nella decisione. L’olandese meritava ancora un po’ di tempo per farsi vedere ancora all’opera. In fondo era stato chiamato con urgenza dal Brasile, (dove ancora giocava) come salvatore della patria. E adesso? Tutto finito, si ricomincia daccapo! Vedremo quali saranno gli sviluppi. In questo momento Pippo Inzaghi tocca il cielo con le dita, è legittimo! Noi ci auguriamo per il suo bene che non si bruci. Dopo tutto ciò che ha fatto per il Milan, non sarebbe neanche giusto che il destino gli fosse avverso.

Salvino Cavallaro  



Salvino Cavallaro