E` TUTTA QUESTIONE DI CUORE


Inferno ed illusione in due rigori, contro il Giappone ha prevalso l`orgoglio. Basterà per arrivare in fondo?
tempo: 23ms
RSS
20/06/2013 -

  Il fuso orario è stato crudele con gli italiani, costretti a fare le ore piccole per seguire la propria nazionale battersi contro il Giappone di Zac, ma chi ieri sera ha avuto la tenacia di accendere il televisore è stato premiato. Italia-Giappone è stata una grande partita. Gli azzurri hanno dovuto camminare sui carboni ardenti, vittime di un contrappasso dantesco che li ha portati dalla polvere all'altare nell'arco di due rigori. Il primo (di assegnazione molto discutibile) che ha portato in vantaggio i nipponici e il secondo, firmato da Balotelli, che ci ha consegnato l'illusione che la partita fosse finita lì. Dal 3-2 la supremazia è stata solo temporanea, un governo dei Cento Giorni caduto al momento del pareggio giapponese. Motori spenti, serbatoi vuoti. Ma non è finita così: basta cogliere il momento opportuno ed ecco che Giovinco segna il gol che non ti aspetti.

Cuore Azzurro cantavano i Pooh nel 2006 accompagnando il cammino della compagine di Lippi verso Berlino, e come dar loro torto. Non avremo la classe della Spagna, possiamo sognarci la resistenza fisica dei brasiliani, che verseggiano con il pallone (che gran gol ha segnato Neymar contro il Messico!), non possediamo nemmeno la forza dei singoli che vanta l'Argentina (ma che talvolta può rappresentare un tallone di Achille). Però abbiamo un grande cuore, che pompa sangue nelle vene e ci permette di tirar fuori l'orgoglio quando serve. Ieri abbiamo visto tutti lo spirito guerriero dell'Italia, la forza di una nazione bistrattata e sottovalutata in campo internazionale. Abbiamo strappato la semifinale, o meglio ci siamo aggrappati ad essa con le unghie e a noi va il merito di non aver mai mollato la presa. Tra due giorni ci aspetta il Brasile, un'altra squadra che non farà sconti. La lotta sarà per il primo posto, che eviterà alla squadra vincitrice la scomoda semifinale contro una Spagna che fa la parte del leone, in un girone in cui non c'è nessuno in grado di fermare le Furie Rosse.

I carioca hanno dalla loro il fattore campo, una condizione fisica migliore e la determinazione a non voler sfigurare di fronte a decine di migliaia di tifosi. E poi c'è la solita schiera di Coelho del pallone, dal già citato Neymar a Paulinho, fino a Thiago Silva. Insomma, non sarà la squadra leggendaria e divoratrice di avversari che un tempo faceva incetta di trofei all'ombra dei Ro (Romario, Ronaldo, qualche anno dopo Ronaldinho), ma i verdeoro suscitano ancora il timore reverenziale che Golia incuteva a Davide. Certamente tutti sappiamo com'è finito quel vecchio scontro, ma la domanda che ci poniamo adesso è: basterà il cuore a sopperire alla mancanza di un tassello fondamentale come lo squalificato De Rossi, oltre che ad una forma fisica scadente? La parola ai fatti. Qualunque sarà il risultato al fischio finale, sabato ci sarà da divertirsi.

Samuel Boscarello