LA SICILIA DEL PALLONE CON LA VOLONTÀ DI CRESCERE


Palermo che torna in Serie A e
Catania che, con tutta probabilità,
ritornerà in Serie B. Il prossimo
campionato sarà probabilmente ancora privo del derby più antico e famoso della
terra di
Sicilia. Tuttavia, quello che ci piace davvero rimarcare è il
messaggio della volontà di crescere che si nota soprattutto in
casa etnea.
Infatti, nonostante la notevole perdita economica derivante dalla probabile
retrocessione del Catania in Serie
B, il presidente Antonino Pulvirenti non si
perde d’animo perché ha appena acquistato i terreni edificabili sui quali
sta
programmando la costruzione del nuovo stadio etneo che avrà una capienza di 25
mila spettatori e sarà pronto per
l’estate 2017. Ci piace questa volontà di
Pulvirenti che, nonostante le evidenti difficoltà economiche espresse dal
nostro
italico Paese, dichiara con legittimo orgoglio che il suo Catania è uno
dei club più virtuosi della Serie A, in quanto
risulta in regola con i conti in
un bilancio societario che non tutti possono vantare. Imprenditore con
interessi
diversificati che si snodano attraverso le compagnie aeree, i
supermercati e i vari campi da golf di sua appartenenza, il
presidente
Pulvirenti e il suo Catania del quale è a capo dal 2006, ha avuto un crescendo
di regolarità e di lunga
permanenza nella serie maggiore del calcio italiano.
Negli otto anni di sua presidenza, il Catania ha infatti beneficiato
dello
stesso lungo periodo di continuità nell’appartenere al calcio che conta. Un
grande successo di immagine che dà lustro
non solo alla Sicilia ma anche
all’Italia intera. Il Catania, in fondo, nonostante appartenga al novero delle
società di
calcio medio – piccole d’Italia, vanta un bacino d’utenza che
racchiude oltre un milione di tifosi tra Catania, la sua
provincia e l’Italia
tutta. Senza parlare poi dei catanesi sparsi in tutto il mondo che seguono
anche da lontano le gesta
domenicali della propria squadra del cuore. Anche il
merchandising non è da disprezzare, visto che nonostante la
catalogazione di
società medio – piccola, ha un fatturato per nulla trascurabile. Sono dati che
ne identificano certamente
l’ottima conduzione societaria che nel calcio è
sempre figlia di capacità e conoscenza di settore oltreché passione e sacro fuoco pallonaro. D’altra parte
l’ottavo posto in classifica conquistato
l’anno scorso, parla chiaro di un
lavoro intraprendente e al contempo capace di buona programmazione. Quest’anno,
tuttavia,
certe cose non sono andate per il verso giusto e, se c’è un unico
appunto che possiamo fare al presidente Pulvirenti è
quello di avere sbagliato
nel privarsi di Gomez, Lodi (poi rientrato quando ci si è accorti dell’errore),
di Marchese e di
non avere ben programmato in tempo utile il “dopo” di Nicola Legrottaglie,
un calciatore importantissimo al centro della
difesa etnea che, nonostante
l’età avanzata, è stato uno dei cardini del Catania che l’anno scorso ha fatto
sognare
l’Europa a quel suo milione di tifosi. Era bello da vedere quel Catania
dal gioco spumeggiante che faceva punti e intimoriva
anche le più titolate
squadre di calcio di Serie A. Ma nel calcio, si sa, squadra che vince non si
tocca, anzi, semmai va
rafforzata. Comunque, anche se ad oggi guardando la
classifica per il Catania di Pulvirenti nulla è perduto, è bene che in
caso di
ritorno tra i cadetti, il Catania faccia tesoro di certe scelte sbagliate che
ne hanno interrotto il suo processo
di crescita. Ma c’è già voglia di rivincita
nell’ambiente rosso celeste e questo ci piace davvero. Oltre all’acquisto
dei
terreni edificabili, come dicevamo pocanzi, Pulvirenti sta pensando di
migliorare il suo centro sportivo e il settore
giovanile, mentre sta anche
rafforzando i suoi rapporti con l’Argentina e il suo calcio, attraverso la
grande intesa di
collaborazione che ha con Caniggia. Non si può minimizzare su queste
grandi espressioni di puro investimento pallonaro con
la semplicistica
catalogazione dell’ultima in classifica del campionato di Serie A, il Catania è
davvero qualcosa di più
importante di quello che oggi appare in campo e sullo
scarno punteggio ottenuto. La società etnea sta lavorando bene per il
futuro,
un futuro che saprà sicuramente catalogarla tra le società di calcio più
importanti d’Italia. Una perla di pallone
siciliano che, grazie anche al
presidente Pulvirenti e alla sua intraprendenza, si chiama ancora Calcio
Catania.
Salvino
Cavallaro