JUVENTUS, BASTA UN ATTIMO E IL GIOCATTOLO SI ROMPE


Massimiliano
Allegri è il nuovo allenatore della Juventus, ma i tifosi
bianconeri sono in apprensione perché l’84% si dimostra a sfavore e soltanto il
16% degli intervistati pensa che sia il tecnico adatto alla Vecchia Signora. Ci
sono troppe cose che conducono al pensiero che per l’ex allenatore del Milan
questo approdo in casa Juventus non sia dei più facili, non solo perché
eguagliare ciò che ha fatto Conte è impresa, se non ardua sicuramente difficile
per chiunque, ma per Allegri lo sarà
ancor di più. Troppe cose lo mettono in svantaggio agli occhi dei bianconeri e
le recenti polemiche contro la Juve di Conte che vinse il campionato nonostante
fosse in svantaggio dal Milan di ben sette punti, non è il solo neo da
sottolineare. Sì, perché oltre questo episodio c’è il suo non rapporto con
Andrea Pirlo che lasciò il Milan proprio per i contrasti con l’allenatore
livornese. Il regista della Juventus che si trova ancora in vacanza alle isole
Baleari, ha già fatto sapere alla società bianconera che vuole delle garanzie
tecniche, altrimenti andrà al Galatasaray di Cesare Prandelli, che lo
accoglierebbe a braccia aperte. Allegri, intanto, ha già firmato un contratto
che lo lega alla Juve per due anni, con il compenso di due milioni di euro più
i premi partita. E’ lo stesso stipendio che percepiva al Milan e, al cospetto
di Mancini e Spalletti che erano stati nominati quali probabili sostituti di
Conte, la scelta è ricaduta su Allegri proprio perché percepisce meno dei suoi
colleghi. Magra consolazione questa, per una Juventus che dovrebbe avere mire
alte. Adesso, anche la campagna acquisti entra in confusione. Iturbe, che
sembrava già della Juve nonostante il no secco di Conte che voleva Cuadrado e
Sanchez, è stato acquistato dalla Roma per 31 milioni di euro. Al momento,
dunque, l’unico acquisto è Morata, un ragazzo di belle speranze che è stato
riserva del Real Madrid. Resta calda la pista Romulo e spunta l’idea Astori
come centrale di difesa. Insomma, nulla è per sempre, e nel calcio men che
meno. Il problema è ripartire da zero con una strada in salita, vista anche la
freddezza dimostrata dai tifosi juventini nell’apprendere tutta questa storia.
Un fulmine a ciel sereno in quest’estate capricciosa, che sembra fare le bizze
non soltanto dal punto di vista meteorologico. Il calcio italiano, dopo il
fallimento del campionato mondiale in Brasile, dimostra di essere in crisi nera,
sia dal punto di vista economico ma anche come idee e progettazione. C’è molta
confusione in merito, e il risultato non può essere altro che quello che
abbiamo visto. In campo europeo contiamo poco e in campo nazionale esportiamo i
migliori giocatori per importare delle mezze figure straniere. Vedremo cosa
accadrà in casa Juve che per tre anni ha rappresentato il meglio del calcio
italiano. Conte lascia la Juve probabilmente anche per la dipartita di Vidal
che si accaserà al Manchester United per circa quaranta milioni di euro. E
forse la chiave del discorso sta proprio in questa goccia che ha fatto
traboccare il vaso. Mentre Agnelli e Marotta mettono in primis le plus valenze
a beneficio del bilancio societario, Conte che è uomo di campo, ha sempre
ragionato in maniera diversa. Pensiamo che le due mentalità che convergono per
il bene della Juventus, non si siano incontrate perché se è vero che c’era
l’esigenza di migliorare una Juve che ha dato tutto quanto era nelle sue
possibilità, è altresì vero che l’orientamento della proprietà è quello di
andare al risparmio sperando di ottenere il massimo da ciò che ha. Questo è
successo nei tre anni della gestione di Antonio Conte, sarà la stessa cosa con
la nuova gestione tecnica di Massimiliano Allegri? Ai posteri l’ardua sentenza!
Intanto il giocattolo s’è rotto (anzi, l’hanno rotto?) e per ricostruirlo ci
vorrà sicuramente del tempo.
Salvino
Cavallaro