INTER: E ORA CHE FAI?


Mercato in stallo: la cessione di Sneijder fa male
tempo: 54ms
RSS
24/01/2013 -

Epurazione completata: l'ultimo eroe del Triplete, Wesley Sneijder, rifiuta l'adeguamento e va via, al Galatasaray, mica Real o Barca. Storia vecchia ormai comunque, storia di cui si è parlato e straparlato: ora in casa Inter si guarda al futuro.

Come sarà il futuro senza Sneijder? Un'idea Stramaccioni se l'è potuta fare in tutto questo girone d'andata, in cui, vuoi per infortunio, vuoi per scelte societarie, l'olandese il campo l'ha visto poco: il tecnico dell'Inter si è adattato, ha cambiato modulo (inizialmente ha detto lui stesso che la squadra era stata costruita “con due mediani dietro Sneijder” ndr) e ha “scoperto” Guarin trequartista. Il “Guaro” ha muscoli da vendere, potenza e corsa, ma quando serve il colpo di genio che ti cambia la partita lui non è proprio l'ideale: serve investire sul mercato. E' stato preso Rocchi, gli è stata tolta un po' di quella polvere che gli aveva fatto prendere Petkovic alla Lazio, ed è stato mandato in campo, non esattamente con ottimi risultati però: all'Inter ci vuole ben altro. Si guarda a Paulinho, regista brasiliano che in Italia se ne trovano a bizzeffe anche meglio di lui, si guarda a Schelotto, ala di grande corsa ma che può andare bene solo se preso come alternativa a Jonathan ( difficile riuscire a fare peggio del brasiliano...), si guarda a Lodi per Giugno (quando però sulla carta d'identità del catanese ci sarà la scritta anni 30). Nessuno di questi nomi insomma sembra essere da Inter: mancano i soldi si, ma anche le idee. Le scelte, sarà una casualità, ma da quando è andato via Oriali, si sono rivelate quasi tutte sbagliate: i big sono stati cacciati nel vero senso della parola, gente come Santon, Balotelli e Destro, prodotti del vivaio nerazzurro, provocano più d'un semplice rammarico nel vederli far bene altrove. Tra gli acquisti di Giugno gli unici che hanno rispettato le aspettative sono stati Handanovic e Cassano: e gli altri? Jonathan mette paura al pubblico di San Siro quasi come Crisantemi con Oronzo Canà nell'allenatore nel pallone, Silvestre sembra un lontano parente del centrale che tanto bene ha fatto nelle due squadre siciliane, Gargano è un giocatore normale e non un valore in più, Coutinho, tornato dal prestito all'Espanyol con grosse aspettative, dopo un buon inizio sembra essersi eclissato dando l'idea d'essere, anche quest'anno, un talento incompiuto.

Quanti errori insomma: tutti da correggere al più presto se si vuol costruire qualcosa di buono. Le basi ci sono, l'allenatore è ottimo e le idee non gli mancano, ma dietro la Juve anche le altre squadre crescono e, attualmente, sembrano pure più forti dei nerazzurri: non si potrà contare per sempre su Milito, Samuel, Chivu, Cambiasso e compagnia bella, visto che anche per loro gli anni passano. Servono idee, un progetto come si deve e saper individuare i giocatori buoni su cui investire: Sneijder è andato via, portandosi tutta la sua fantasia, mica quella dell'intera Inter...

Luca Bonaccorso