LA JUVENTUS E LE STRATEGIE SULL’ALLENATORE


A quasi un mese dalla
conferenza stampa organizzata dalla Juventus per l’addio a Massimiliano
Allegri, ancora oggi non si sa ufficialmente chi sarà il nuovo allenatore dei
bianconeri per la stagione 2019’20. Segno evidente di operazioni ingarbugliate
e forse anche non propriamente chiare, nonostante lo sbandierare di Fabio
Paratici che mette in evidenza la sicurezza dello stato maggiore della Juve,
nel sapere perfettamente cosa vuole. A
noi sembra tanto che questa volta la Juventus abbia smarrito tutta la sua proverbiale
immagine di società perfetta nella programmazione e sicura nella fase
decisionale di ciò che vuole. Ma dov’è finito lo stile Juve, in base al quale
soltanto certi personaggi che curano l’immagine e i rapporti con i media
possono accedere a fare parte della Vecchia Signora? A noi la scelta di Sarri
stona un po’, soprattutto in considerazione dei trascorsi velenosi che l’ex
allenatore del Napoli aveva avuto contro la Juve. C’è qualcosa che non quadra
in tutto questo attendere, qualcosa che ci dice che questa volta la Juve si è
trovata a scegliere il meno peggio, perché non è arrivata a chi veramente
voleva: e cioè a Pep Guardiola. Ma se il problema era quello di fare una sorta
di rivoluzione copernicana relativa al concetto di gioco e al suo vincere
proponendo la cultura propositiva e non più quella della stucchevole attesa,
allora Maurizio Sarri ci sta come il cacio sui maccheroni. Tuttavia,
resta quella perdita di stile che questo personaggio così fuori da ogni regola di
cura e rispetto nei rapporti mediatici, apporterà alla Juventus. E allora non
si nasconda il fallimento di non essere arrivata a Guardiola come prima scelta,
e soprattutto la società bianconera non abbia timore di mortificare il proprio orgoglio
nell’avere incassato un sonoro “NO” da parte dell’attuale allenatore del
Manchester City. A dirlo, non c’è nulla di male! Non è mettere a nudo quella
fragilità non tanto nascosta, che anche una grande società di calcio qualche
volta possa essere rifiutata per chissà quale motivo. E non è neanche scoprire
certe strategie aziendali per non favorire gli avversari, semmai certe cose dette
chiaramente agevolano il buon rapporto con i propri tifosi. In tutta questa
storia il popolo bianconero è radicalmente diviso, tra chi non vede di buon
occhio Sarri e chi si lamenta di tutto questo celare ogni cosa. Si, perché un po’
va bene, ma adesso è davvero troppo!
Salvino
Cavallaro