ROMA E LAZIO, IN RITIRO TRA SFOGHI E VELENI


I tifosi bersagliano la squadra di Garcia, Osvaldo sbotta: «Ma che ca... volete«. Zarate choc dall`Argentina: «Non riuscivo più a guardare il calcio«.
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15/07/2013 -

Da una parte i tifosi delusi e inferociti che mostrano i denti a Rudi Garcia, dall'altra Zarate che vuota il sacco sui suoi quattro anni alla corte di Lotito. Inquietudini ed amarezze che accomunano i destini delle due squadre romane, provenienti da due stagioni molto diverse. I giallorossi hanno tanto buon materiale su cui lavorare, una squadra allo sbando che deve acquisire un metodo, un allenatore cui si chiede il bis dopo l'ottima esperienza al Lille. Stamattina a finire sotto il fuoco delle polemiche sono stati Osvaldo e Burdisso, bersagliati dalle critiche durante la sessione di autografi. Mentre diversi tifosi gli chiedono di non cedere alle avance di mercato, uno di loro rimbrotta l'attaccante: "Tu non hai capito Roma, qui potevi essere un imperatore". L'italo-argentino risponde per le rime, "Avete capito tutto voi, invece. Ho segnato 200 gol, che ca... volete?". Peggio ancora del campionato, ciò che non va giù ai più affezionati è aver perso la finale di Coppa Italia contro la Lazio. "Voi credete che non lo sappiamo? Noi siamo i primi a star male" dichiara il difensore ex Inter. Mentre imperversa la burrasca, la dirigenza cerca nuovi tasselli per rinforzare la squadra. Oggi a Riscone di Brunico è stato presentato alla stampa Tin Jedvaj, difensore croato giovanissimo (classe '95) e taciturno, ma con le idee molto chiare. "Voglio vincere e rimanere a lungo alla Roma, una società che ha una grande storia e in cui c’è Francesco Totti. Ho scelto la maglia numero 33 come Thiago Silva, mi piacerebbe diventare come lui. Fuori dal campo sono un ragazzo normale, in campo per me gli attaccanti sono tutti uguali, non ho paura di nessuno".

Circa settecento chilometri più a sud Maicon è sbarcato a Fiumicino per sostenere le visite mediche al Gemelli. Sarà a disposizione del mister entro domani. Nel frattempo si aspetta De Sanctis, mentre subisce una battuta d'arresto l'affare Gervinho a cause delle pretese dell'Arsenal (10 milioni di euro), ancora lontane dalla disponibilità della Roma che si ferma a 3-4 milioni. Tuttavia l'operazione imboccherebbe una rapida discesa se Osvaldo andasse via, destinazione Zenit.

I tifosi laziali sono molto più tranquilli di quelli dei Lupi, ma la rivelazione del giorno giunge dall'argentina. Mauro Zarate ritorna nel suo primo club, il Velez Sarfield, e spara a zero contro tutti. "Da quando sono tornato dall'Inter, il presidente Lotito e la sua cupola, composta da due o tre giocatori, il ds e l'allenatore mi hanno fatto fuori. Sono loro che decidono tutto. Non mi era mai successo nulla di simile". Il giocatore poi ammette di essere felice per il suo ritorno a casa, dichiarando che "avevo bisogno di sentirmi importante ed amato. Gli ultimi tempi sono stati molto duri per me. L'ultima volta che mi sono allenato in gruppo era novembre, non ho mai sentito la fiducia di nessuno. Sono tornato perché amo questo club. Non ho giocato neanche un minuto in quindici partite, ed è qualcosa che mi ha danneggiato molto. Mi hanno sporcato ed è stata una situazione folle. Guardavo una partita e mi chiudevo al bagno a piangere per non farmi vedere da mia moglie. Non riuscivo più a guardare il calcio". Intanto il patron biancoceleste parla di mercato, smentendo l'interessamento per Matri: "Mai trattato per una lunga serie di motivi. Non farà parte della Lazio, non è un nostro obiettivo". Ma promette che "la squadra sarà rinforzata per aumentare ancora il tasso tecnico e il morale del gruppo". Aspettiamo così di vedere le Aquile in azione, primo test la Supercoppa Italiana contro la temibile Juventus.

Samuel Boscarello