SOGNI, ASPETTATIVE, REALTÀ: I TRE PASSI DEL MERCATO DEI POVERI


Pochi soldi, nessun colpo
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Roma, 02/09/2014 -

“I sogni son desideri…” cantavano i topini di Cenerentola: adesso, in Italia, probabilmente questa canzoncina la cantano i dirigenti italiani in tempo di trattative. E’ finito il calciomercato, finalmente direi: dispiacerà sicuramente non vedere più con così tanta assiduità i Pedullà, Criscitiello, Di Marzio, Bonan e compagnia bella, ma non se ne poteva più: si arriva ogni anno alla fine del calciomercato sfiniti, illusi e delusi. In Italia ci sono pochi soldi, ma tanti sogni: c’ha sperato con tutte le sue forze la Juve di poter prendere Falcao, ma avete mai visto un poveraccio che si compra una Ferrari? Prestito oneroso da 12 milioni (che poi è la prima rata del pagamento per un totale di 65) e 24 milioni l’anno d’ingaggi già. Abbordabile. In alternativa i bianconeri provavano a prendere il Chicarito Hernandez: timida offerta di prestito, un’estate intera di voci, arriva il Real e se lo prende con tanti saluti a tutti. Un altro sogno l’ha fatto l’Inter: Ezequiel Lavezzi; per molti il Pocho era in arrivo qualora Guarin fosse stato cedut alla fine non se ne è fatto, ma credete davvero che un giocatore che prende il suo popò di stipendio in Francia, gioca la Champions, è spesso e volentieri titolare, lascia il Psg per una squadra che fa l’Europa League e comunque vive un momento di restauro?Sogni. Come quelli del Napoli: da anni si insegue Gonalons, poi si è passati a Lucas Leiva e alla fine Sandro, che ha preferito un club di medio-basso livello come il Qpr ai partenopei: niente soldi ok, ma appeal sempre più basso.



Dai sogni passiamo alle aspettative: tutte più o meno rispettate. Alla fine in questo mercato, l’obiettivo di molti era perfezionare la propria squadra con innesti di qualità (low cost ovviamente) atti a dare delle alternative maggiori agli allenatori. E sotto questo punto di vista il mercato diciamo che è perfettamente riuscitla Juve ha tenuto Pogba e Vidal, ha preso Morata sperando in un Llorente-bis, due jolly come Pereyra e Romulo e un uomo d’esperienza come Evra, utile soprattutto in una difesa a 4. In avanti tutti s’aspettavano un attaccante ma, vuoi per mancanza di cash, vuoi per dar fiducia ai giovani, Marotta ha deciso di puntare su Coman. Il nuovo Pogba? Durante il mercato di Gennaio lo scopriremo.



Benissimo la Roma: Iturbe è il colpo più fragoso di questo mercato, Cole e Keita quelli di grande esperienza, Ucan la stellina del futuro, Manolas una certezza già ora ed Holebas e Yanga Mbiwa due ottimi rincalzi. Bene anche il Milan, col Nino Torres, con Bonaventura alla fine, Armero e Van Ginkel, ok la Lazio con De Vrij, Parolo e Djordjevic, l’Inter con Osvaldo, Vidic, Medel, Mvila e Dodo, qualcosa in più dei soli Koulibaly e De Guzman al Napoli serviva, sempre ottima e mirata all’acquisto dei giovani la Fiorentina che prende Badelj e Kurtic, ma che punta anche su gente d’esperienza come Micah Richards.



Eccoci però alla dura realtà: anche in questa sessione di mercato abbiamo notato che i giocatori in Italia non ci vengono. Tralasciando il discorso Falcao l’esempio di Van Ginkel salta subito all’occhi il ragazzo al Chelsea quest’anno non avrebbe giocato quasi mai. Eppure lui preferiva restare lì, a fare panchina, anziché trasferirsi in Italia, al Milan: è servita una grande opera di convincimento da parte di Mourinho, ma nelle sue intenzioni l’Italia era una seconda scelta. Altro cas per far spazio al giocatore olandese, Galliani ha venduto Cristante, gioiellino italiano. Ma siamo fuori? Cioè in un periodo in cui ci lamentiamo che non abbiamo giovani italiani li facciamo andare all’estero? Misteri del mercato.



Obiettivamente siamo diventati l’ultima ruota del carro e il nostro campionato è diventato ormai solamente una bottega da saccheggiare per i suoi gioielli più preziosi: se ne sono andati Benatia, Immobile, Balotelli, Cerci. E noi? Noi prendiamo giocatori a fine carriera (Torres e Saviola), infoltiamo le nostre Primavera di stranieri (sia la Juve che l’Inter sabato avevano in campo appena 4 italiani), non riusciamo a prendere un giocatore, dico uno, d’un altro campionato a titolo definitivo.

In Italia c’è la crisi, soldi non ce ne sono per la nazione, figuriamoci peril calciomercat ma se provassimo a dare una mossa a questo sistema totalmente esterofilo, magari in questo nostro mercato dei poveri qualche sogno ci riusciamo a trasformarloin realtà.

Luca Bonaccorso