IL TEATRINO DEI PUPI DEL PALLONE


Esonerato Ventura, Carlo Tavecchio resta
incollato alla sua sedia di presidente della Federcalcio Italiana. Dopo tanti
discorsi fatti con la convinzione di ripartire da zero per dare una ripulita all’inadeguato
recente azzurro, ci si ritrova in compagnia di un presidente che presentatosi
nella sede di Via Allegri a Roma, ha dichiarato pubblicamente la sua
indisponibilità a rimettere il suo mandato. Nessun voto era previsto intorno al
tavolo dell’incontro coi vertici federali, anche se lunedì prossimo Tavecchio
dovrà avere qualche carta da giocare per non farsi estromettere. Per la
fiducia, infatti, servono almeno nove voti e l’attuale Presidente Federale in
partenza può contare su sei voti da parte dei Dilettanti, su due voti degli
allenatori, uno soltanto da parte degli arbitri e un voto da parte sua. Tra gli
oppositori più acerrimi c’è il presidente dei calciatori Tommasi, il quale ha
dimostrato tutto il suo diniego a continuare con la presidenza Tavecchio, attraverso
chiari dichiarazioni. Diatribe, “guerre intestine”, toni alti e viscide
situazioni di Potere, si sono anteposte alle idee e ai piani per risorgere
dalla cenere. Tavecchio ha detto che sta contattando il futuro C.T. della
Nazionale che sarà una figura di prestigio. Non ha fatto ufficialmente nomi, ma
tutti ormai sanno che il candidato numero uno dovrebbe essere Carletto Ancelotti, anche se non sarà
facile convincerlo. In primis per l’aspetto economico, anche se la casa centrale
della Nazionale e la sua Governance, dovrebbero aver capito una volta per tutte
che serve una guida tecnica di valore e con un curriculum che garantisca una
ricostruzione seria e capace.
Carletto
Ancelotti
-58 anni- libero da impegni, visto che è stato esonerato dal Bayern Monaco dopo
aver vinto l’ultimo campionato, è sicuramente il profilo del C.T. ideale per la
rinascita, visto che nel suo prestigioso curriculum espone illuminanti successi
in Francia, Spagna, Inghilterra e Italia, vincendo 3 Champions e realizzando il
record assieme a Bob Paisley. La qualità si paga, e dunque i vertici federali
smembrati come sono da correnti politiche, inimicizie e personaggi che salgono
sempre nel carro dei vincitori, dovranno trovare il modo di convincere un
Ancelotti che non è poi così sicuro di accettare, anche se gli verrà proposto
un lauto compenso. Il punto, secondo noi, è
porre sul piatto personaggi di campo che non ci sono e un progetto serio
ben delineato nei suoi particolari (vedi lo studio per migliorare i Settori
Giovanili) che in questo momento, con al vertice Carlo Tavecchio e i suoi
fallimentari risultati, non vediamo come si possa iniziare da zero respirando
un’aria nuova e più consona alle esigenze di un calcio più moderno nella sua
gestione. Ecco, diremmo proprio che oltre il problema economico che non è di
facile risoluzione in F.I.G.C., c’è da considerare i gravi problemi di
rifondazione di uomini e cose, capaci di garantire un futuro posto su basi
solide, orientandosi un po’ su quello che è stato il modello tedesco, di una Germania
capace di ritornare a essere vera potenza del calcio mondiale, grazie al
rinnovamento dei suoi vertici federali. Adesso vedremo cosa accadrà in casa
nostra, anche se tutta questa disgregazione, queste antipatie e insanabili
veleni, non lasciano prevedere nulla di confortante per il futuro del nostro
calcio. Ci auguriamo di sbagliare, ma se non si darà fiducia a un nuovo
presidente federale, giovane e capace di vedute moderne consigliate da figure
di campo nell’ambito della F.I.G.C., continueremo il teatrino dei pupi di un
pallone azzurro che difficilmente potrà arrivare al tanto desiderato
“ricominciare”.
Salvino
Cavallaro