L`INDIFFERENZA DEL MONDO DEL CALCIO, MENTRE A PARMA SI VIVE IL DRAMMA SPORTIVO


Forse c’è solo il problema di
dare credibilità al campionato italiano. E, se non fosse per questo motivo,
probabilmente nessuno si interesserebbe al dramma sportivo del Parma Calcio. Ma
più che la credibilità e la protezione dell’immagine dell’italico calcio nel
mondo, c’è da tenere conto del fattore umano e sportivo di chi con il
fallimento alle porte perde la storia, i titoli acquisiti ma, soprattutto, la
dignità dei suoi dipendenti. Già, i dipendenti che non sono solo i calciatori
che, nonostante non siano remunerati da circa un anno presumiamo che non
abbiano gli stessi problemi economici di tutti gli altri dipendenti del Parma
Calcio. Ma c’è una dignità che va oltre il benessere economico dei calciatori
che, in tutta questa storia, appaiono più uomini, piuttosto che viziati benestanti del
mestiere di calciatori. Sarà che nella vita ci si sente più vicini nel momento
del bisogno, sarà che lo spirito di gruppo in certe circostanze si rafforza in
maniera indissolubile, fatto è che certi valori umani si esaltano come fatto
concreto, palpabile e non è frutto di inconcludenti metafore. Domenica 22
febbraio si sono disputate le partite in calendario tranne Parma – Udinese. Un grave
fatto che avrebbe dovuto sensibilizzare la Figc, ma anche tutto il sistema
calcio italiano che, quasi in sordina, ha dato notizia che davanti allo stadio
Tardini si sono ritrovati i tifosi che hanno manifestato tutta la loro amarezza
e delusione verso tutti i personaggi che si sono succeduti dopo il fallimento
economico della Parmalat. Non è possibile restare insensibili a certi eventi
negativi del calcio, non è possibile disinteressarsi degli altri. Eppure gli
interessi economici non danno spazio a nulla, se non all’egoistico pensiero che
c’è il pericolo di un campionato non regolare dal punto di vista della
classifica. E, in tutto questo incredibile disinteresse, ci piace leggere che
Lucarelli, il capitano del Parma, ha fatto sapere che i suoi compagni sono
d’accordo a raggiungere la città, la squadra e lo stadio che il calendario
presenta per effettuare le partite che il Parma deve giocare fino alla fine del
campionato, affrontando di tasca propria le spese relative al viaggio. Ma ci
piace anche il pensiero del presidente della Sampdoria Ferrero che si è reso
promotore di sensibilizzare tutti i presidenti delle società di Serie A. Dice
Ferrero: “Il calcio italiano non può
restare indifferente davanti alla serietà, alla professionalità, alla maturità
con la quale i giocatori del Parma stanno affrontando una situazione
estremamente difficile. Per questo motivo non vorrei sentire parlare di
fallimento ma di ricostruzione. Il mondo ci guarda: dobbiamo dare un segnale
forte e compatto a Lucarelli, a tutti i suoi compagni, ai ragazzi del settore giovanile e ai tifosi del Parma.
Dobbiamo dare loro la possibilità di giocare, di continuare a onorare la maglia
che indossano”. Sì, ci piace davvero questo appello del presidente della
Sampdoria Ferrero, ma ci piace anche la voglia dei calciatori che sfuggono
all’idea tentatrice di abbandonare la nave per andare altrove. Questo è il
calcio che ci piace tanto! Dare una mano a chi è in difficoltà, deve essere
principio di vita.
Salvino
Cavallaro