L’INIZIO DELL’ESTATE E L’IMPORTANZA DEGLI STAGE


Lo stage estivo di calcio, non è come giocare
una partita alla domenica o durante un torneo, perché non c’è agonismo e
neanche l’esasperazione dei genitori al seguito, che spesso possono rappresentare
un problema nella crescita calcistica e formativa dei ragazzi. Ma lo stage è
qualcosa che si interpone tra gioco e svago, dove non importa quanti gol fai e
quanti ne subisci, ma è bello perché stando tante ore insieme hai modo di
ridere, scherzare, fare delle attività ludiche, fare nuove conoscenze. Ed è bello
il momento in cui si mangia insieme. Dopo l’assolata mattinata con gli
allenatori, arriva l’ora dell’appetito. Alle 12,30 tutti a tavola a gustare un
pranzo caldo, che cambia il suo menù giorno dopo giorno. Mai le stesse cose, ma
soprattutto sempre la garanzia dell’ottima qualità. Alla Soccer School di Marco
Ferrante abbiamo visto tutte queste cose. Lui - l’ex bomber del Torino che dopo
il gol si catapultava sotto la Curva Maratona con gli indici puntati sulla
testa per imitare il toro, vederlo assieme ai bambini fare il burlone, giocare,
fare scherzi e al contempo insegnare calcio, fa davvero piacere. - Vito Tammaro,
il vice Pancaro che quest’anno ha allenato il Catania in Lega Pro, è allenatore
capace di appassionarsi anche al calcio dei più piccoli in modo
qualitativamente apprezzabile. - Maurizio Cavallaro allenatore munito di
patentino Uefa B con esperienza pluriennale nel campo dell’istruzione e dell’intrattenimento
dei più piccoli calciatori, anch’egli subisce il fascino di un lavoro che,
nonostante le faticose ore passate assieme ai bambini, ne trae il vantaggio di
un’esperienza sportiva e umana che è davvero unica. Poi ci sono anche altri
personaggi in appoggio alle settimane di stage. Tutti qualificati con
particolare predisposizione umana verso i più piccoli calciatori. Ecco,
potremmo dire che in questo bellissimo polmone di verde e di attrezzature
sportive che offre la struttura della Soccer School di Grugliasco, i bambini
sono curati al meglio non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano.
Prova ne è che alla fine della settimana, quando c’è il venerdì che coincide
con i saluti, abbiamo pure visto qualche lacrima scorrere sulla guancia di
qualche bambino. Un gesto spontaneo che è l’emblema della qualità di una
organizzazione estiva che mette il bambino al centro di ogni cosa. Sì, perché prima
c’è il suo stare bene, il suo divertirsi, il suo trovarsi bene con Marco, Vito,
Maurizio, ritenendoli amici di gioco ma anche figure che possono aiutarti e
venirti incontro al bisogno. E’ come un sentirsi sicuri, sprigionando insieme
ore di amicizia che si accompagnano alla voglia di un gelato, che puoi trovare
al chiosco antistante i campi di gioco. Lì, sotto quei gazebo, c’è il ritrovo
di tutti. Si pranza, si parla, si scherza e si è al riparo dal sole cocente dei
giorni più luminosi, ma anche dalla eventuale pioggia dei giorni più bui. Poi,
in questo periodo ci sono pure gli europei di calcio da non perdere. E così, attrezzati
di un televisore, si sta tutti insieme a fare il tifo per gli azzurri all’aria
aperta. Ecco, questa è la giornata tipo di uno stage estivo studiato ad hoc per
la crescita dei bambini che amano il calcio, sognano di diventare campioni come
Marco Ferrante, anche se, vivaddio, capiscono meglio di papà e mamma che quella
settimana d’estate è soprattutto gioco e divertimento. E’ bello stare insieme,
anche se non saranno campioni di calcio.
Salvino
Cavallaro