LETTERA A CRISTIANO RONALDO.


Peccato per quel deprecabile gesto che in parte ha rovinato la festa.
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Torino Allianz Stadium, 16/03/2019 -


Quel gesto non dovevi farlo. Potevi e dovevi evitarlo, Cristiano. Nel calcio come nella vita ci sono delle regole etiche e di buona educazione che sono fondamentali e vanno rispettate. Tu, mostrando gli attributi alla curva ospite alla fine della stupenda partita contro l’Atletico Madrid, queste regole non le hai rispettate. Penso che sia stata una grave macchia che è andata ad intaccare una partita memorabile, capace di essere ricordata nella storia degli annali del calcio della Juventus. Questo non è lo stile Juventus e forse non è neppure il tuo, giocatore di immensa classe che sei stato insignito più volte di preziose targhe e trofei, che ti hanno regalato il titolo di migliore calciatore al mondo. Chi mi segue da anni tra le pagine di questo giornale, sa che non sono un ipocrita moralista di idee falsamente puritane e ammantate da quel perbenismo di facciata che sa di bacchettone. Tuttavia, penso che ci sono atteggiamenti che vanno oltre ogni limite della più legittima euforia. Così come avevo biasimato il cholo Simeone all’andata della partita di Champions vinta dai colchoneros, per avere mostrato sbracatamente gli attributi alla tribuna dei suoi tifosi in segno di forza e virilità della sua squadra, non posso fare a meno di disapprovare il tuo gesto rivolto (probabilmente) ai tifosi ospiti. E’ stato davvero stridente essere immortalato dai fotografi e dalle telecamere di tutto il mondo, mentre con quel gesto davi sfogo alla gioia di essere stato l’interprete principale di una remuntada che sa di qualcosa di epocale. Non è da te, quell’atteggiamento volgare non può appartenere a un Cristiano Ronaldo il cui comportamento viene imitato da tutti, piccoli e grandi fan. Nel bene e nel male hai il dovere di essere da esempio, così come lo sei negli spogliatoi, negli allenamenti e in campo, quando sai trascinare i compagni da vero leader quale tu sei, non puoi dimenticare di esserlo anche quando sei stuzzicato da ingiuste e volgari offese ricevute da parte di tifoserie avverse. Sì, perché se il tuo gesto volgare voleva essere la risposta alla brutta accoglienza cui sei stato sottoposto la notte del Wanda Metropolitano dai Colchoneros, hai sbagliato alla grande perché ti sei messo alla pari di chi interpreta il mondo del calcio in maniera errata. La risposta, quella vera, l’avevi saputa dare in campo da vero trascinatore, da vero campione quale sei.

Allora, perché abbandonarsi alla bassezza di comportamenti che hanno offeso e forse anche deluso certi tifosi che vedono in te un modello da imitare? Cosa avrà pensato di papà, tuo figlio che è già un piccolo campioncino in erba? No Cristiano, è stato come mostrare tutta la tua fragilità di campione e di uomo. E poi ti ricordo che i grandi campioni del passato della Juventus hanno sempre rispettato l’etica di una società che ha fatto dello stile il suo emblema. A memoria non ricordo simili atteggiamenti da parte dei vari Platini, Baggio, Del Piero, e neanche di quella squadra che vinse l’ultima Champions League a Roma contro l’Aiax. Ricordo che la mia cronaca di allora sottolineò una grande gioia che si è intersecata tra brividi ed emozioni juventine. Adrenalina alle stelle e sensazioni forti che avrebbero potuto farti andare fuori di testa, ma che si sono limitati alla legittima euforia. E adesso, come se non bastasse per il gesto che hai fatto, si attende la decisione del Comitato di Controllo, Etica e Disciplina della UEFA che valuterà se ci sia stata o no la tua intenzione di provocare gli spagnoli presenti all’Allianz Stadium. Per il caso Simeone si optò per una multa, in quanto il Comitato si rifece all’articolo 11 del Codice disciplinare che parla chiaramente al punto B di “condotta antisportiva”. Per te, Cristiano, si parla di una multa e di una possibile squalifica di una o addirittura due giornate. E allora, in questo caso come farà la Juve senza di te nell’affrontare l’Aiax ai quarti di finale? Capisci che danno ha provocato quella tua immane sciocchezza carica di stupidità? No, non è da te. Non può esserlo! Eppure ci sei cascato, quasi a inorgoglirti di qualcosa che invece deve fare arrossire. In tutte le professioni ci sono delle regole deontologiche da rispettare, io ho le mie, tu hai le tue. Ma non esiste da nessuna parte che ad una persona ricca e famosa sia concesso di fare ciò che vuole, semmai deve sentirsi ancor più responsabile del proprio modus vivendi e operandi. E’ il prezzo che deve pagare un personaggio pubblico che appartiene a tutti oltre che a se stesso.

Salvino Cavallaro                     

Salvino Cavallaro