PER NON DIMENTICARE


Grazie a una fotografia trovata dal mio angolo dei ricordi
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Torino, 07/10/2018 -


Capita a volte nella vita di rovistare tra i ricordi e ripercorrere in maniera carezzevole ciò che è stato. Questo mi è successo l’altro giorno, mentre ero intento a cercare altro. Tra mille cose che ho nel cassetto dei ricordi, infatti, mi è venuta tra le mani una fotografia che mi era stata fatta durante una bellissima serata trascorsa in locale torinese, assieme all’ex presidente del Torino calcio Beppe Aghemo. Ricordo che in quella occasione, in cui presentai una serata dedicata al calcio, erano presenti Franco Ossola, la signora Maroso, Natalino Fossati e Domenico Beccaria. Tutti granata, tutta gente del Toro, tutti presenti per essere vicini a lui, il presidente del Torino. Ed ecco che mi sovvengono alla mente le mille cose fatte con Beppe Aghemo. Tante sono state le interviste che gli ho fatto fin da quando è stato presidente del Moncalieri calcio, ma soprattutto ricordo la generosità immensa di questo grande amico che mi ha sempre dato una mano, quando gli ho chiesto il suo aiuto nell’organizzare eventi a fini di beneficenza. Per il Parkinson o per qualsiasi altra cosa mi venisse in mente di fare per l’aiuto al prossimo, Beppe mi è stato sempre accanto, sposando senza il minimo dubbio ogni iniziativa a carattere sociale. Per me è stato un incontro fortunato che mi ha fatto entrare subito in empatia con una persona dall’apparente carattere impulsivo, ma che nascondeva attraverso la sua sensibilità antichi valori costruiti da un percorso di vita davvero ricco di umanità. Ed è stato subito idem sentire con questo grande personaggio che ancora oggi, a distanza di 4 anni dalla sua morte avvenuta a 71 anni di età dopo una breve malattia, mi addolora in maniera particolare. Lui che è ricordato come il presidente del Torino calcio che è rimasto in carica soltanto 54 giorni per vari dissidi con l’imprenditore Franco Cimminelli, lui che ha ricoperto un ruolo dirigenziale importantissimo nell’ambito dell’Unione Industriale di Torino, non ha mai dimenticato gli ultimi, i più bisognosi,coloro i quali nella vita non sono stati fortunati. Tutti argomenti a lungo sviscerati nel discorrere delle mie tante interviste fatte, in cui emergeva sempre l’uomo a caratteri cubitali prima ancora del professionista. Per me Beppe Aghemo è stato un fratello maggiore, dal quale ho attinto tantissimi insegnamenti di vita che mi hanno fatto riflettere e forse anche un po’ crescere nella mia attività professionale e umana. E ho ancora in mente quella particolare intervista che gli fece proprio nel suo ufficio dell’Unione Industriale di Torino, che intitolai “Beppe Aghemo dalla A alla Z”. Mai titolo fu più appropriato per una intervista in cui è stata sviscerata la vera anima di un uomo, del presidente del Torino di allora, che seppe mettersi a nudo facendo emergere tutti i suoi valori in cui credeva fermamente. Ecco, a chi lo conosceva soltanto come personaggio vulcanico, Aghemo ha dato prova della sua vera essenza, del suo vero essere che non si confaceva con quell’apparire spesso distorto da chi si soffermava soltanto in maniera superficiale, senza mai andare a fondo dell’uomo. Un tifoso del Toro che aveva dentro la vera passione granata, radicata nel tempo come qualcosa che ti fa soffrire e poche volte anche gioire. Il Toro era dentro di lui, e il giorno in cui diede le sue dimissioni da presidente, salutando i tifosi disse: “E’ come se avessi perso un figlio”. Ebbene, grazie anche al fato che mi ha fatto ritrovare una foto a me cara che ha suscitato indimenticabili ricordi ed emozioni, tengo particolarmente a rinvigorire la figura di Beppe Aghemo, affinché non sia affievolita dall’impietoso trascorrere del tempo. Per non dimenticare!

Salvino Cavallaro     

Salvino Cavallaro