NAPOLI-JUVENTUS, SFIDA DAI TANTI SIGNIFICATI


Entrambe sono state protagoniste di una risalita
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19/05/2012 -

Napoli e Juventus sembrano aver percorso binari paralleli.
Entrambe sono state protagoniste di una risalita, in quest'era del calcio italiano. La Juventus si è dovuta ripulire delle macchie di un passato che ancora oggi fa discutere, il Napoli s'è risvegliato di botto e ha dovuto ricominciare da zero.
Oggi, a distanza di cinque anni da quella Serie B che le vide protagoniste, la Signora è tornata a cucirsi un bel tricolore sul petto, gli azzurri hanno conquistato per la terza volta l'Europa con il ricordo di una Champions disputata con onore.
C'è una rivalità particolare che accompagna le due squadre, dichiaratamente molto avvertita a Napoli, implicitamente sentita con ardore anche in quel di Torino: alla Juve perdere con gli azzurri non va giù.
Non lo è stato nelle occasioni in cui Maradona riusciva a dettare legge anche contro l'armata guidata da Platini, non lo è stato in epoca recente, nei frequenti tonfi juventini al San Paolo. Trend invertito in questa stagione da Antonio Conte.

Un pari e una vittoria all'attivo, per la Juventus. Ma più che il risultato, di quelle partite, si ricorda il contesto, il significato, la direzione impressa al campionato nei novanta minuti nell'andata a quelli del ritorno.
Ricordete le polemiche sul rinvio del 3 novembre. Il diluvio, l'improvvisa schiarita, il rinvio e i botta e risposta tra le due società.
La Juve andava caccia di certezze d'alta classifica proprio contro la bestia nera delle ultime stagioni, Napoli costretto a recuperare terreno dopo una partenza distratta da quell'ammaliante musichetta da notti champions.
Fu la partita in cui i bianconeri soffrono di più, arrivando ad incassare tre reti e a ritrovarsi per due volte sotto di due goal. Ma proprio per questo fu il segnale più convincente di quanto con Conte sul ponte di comando ci sia un altro cuore a battere sotto le casacche.
La Juve trovò un pari insperato. Al San Paolo per la prima volta si vede quel 3-5-2 che diventerà l'arma vincente nei mesi a seguire, ennesima conferma della preziosa duttilità di pensiero dell'allenatore.

Da novembre ad aprile gli scenari cambiano.. La Juve è ancora lì, aggrappata al Milan, con il fiato sul collo dei rossoneri, interprete insperata di una lotta Scudetto serrata come era difficile immaginare ad inizio stagione.
Gli azzurri sono reduci dall'eliminazione in Champions, ancora fresca nonostante di settimane ne siano passate già un paio dalla delusione di Stamford Bridge. Si prova a dimenticare tutto rituffandosi nella corsa al terzo posto, ancora aperta nonostante un'andatura balbettante.

Così come l'incrocio del San Paolo aveva lasciato intravedere come si sarebbe evoluto il cammino delle due squadre, la partita dello Juventus Stadium sancisce come si chiuderà l'annata delle due rivali: la Signora è squadra da Scudetto, gli uomini di Mazzarri non hanno le energie per ambire alla rimonta.
Non è un caso che una settimana più tardi a Palermo arriviò il sorpasso bianconero sul Milan e il capitombolo azzurro in casa della Lazio.

Conte e i suoi arrivano imbattuti all'ultima partita del 2011/12. Vincere vuol dire sollevare un altro trofeo, centrare la doppietta, concludere l'annata senza sconfitte. Roma diventa il passaporto per la storia, il lasciapassare per un'estate da trascorrere in qualtià di re assoluti del calcio italiano.

Il Napoli vive un approccio differente, respira maggior pressione dopo aver fallito l'obiettivo terzo posto. Senza Coppa Italia, il miglior giudizio possibile per la stagione dei partenopei sarebbe 'incompleta'. E i fastidiosi ronzii di mercato potrebbero divenire più assordanti.

Tanti campioni, una rivalità, 80mila tifosi, mille ottimi motivi per vincere e un trofeo da conquistare: anche stavolta Juventus-Napoli sarà una sfida speciale.

 


 

Antonio Ioppolo