«LO STADIUM DOVRÀ RIBOLLIRE». ANTONIO CONTE CHIAMA A RACCOLTA IL POPOLO BIANCONERO PER LA SFIDA CONTRO IL GALATASARAY.


«Lo Stadium dovrà ribollire». Antonio Conte chiama a raccolta il popolo bianconero per la sfida contro il Galatasaray.
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02/10/2013 -

«Lo Stadium dovrà ribollire». Antonio Conte chiama a raccolta il popolo bianconero per la sfida contro il Galatasaray. Una partita che non può ancora essere considerata decisiva, ma che è comunque una tappa fondamentale nel cammino in Champions dei bianconeri: Sservirà una bella gara, intensa - sottolinea il tecnico - Dobbiamo vincere, perché è importante per il futuro del girone che, visti i risultati della prima giornata, vede il Real un gradino sopra le altre. Il Galatasaray ha giocatori di ottimo livello e chiedo al pubblico di essere il nostro 12° uomo in campo. Lo Juventus Stadium dovrà far sentire la sua voce, a noi e agli avversari».

Sulla panchina turca siederà per la prima volta Roberto Mancini: «Fa piacere ritrovarlo, anche perché aumenta colonia di allenatori italiani in Champions. Ha vinto in Italia e all’estero è uno dei più bravi in Europa e meritava di rientrare. Avrei preferito incontrarlo più avanti però, perché quando ci sono cambi di allenatore così repentini diventa difficile studiare l’avversario e quindi, in una sfida tanto importante, non potremo avere certezze tattiche. Il Galatasaray con lui si è sicuramente rinforzato».

I turchi, nella prima giornata di Champions hanno subito un pesante 1-6 casalingo, ma il risultato non deve trarre in inganno:
«Il punteggio è stato penalizzante per il Galatasaray - spiega Conte - che avrebbe dovuto chiudere avanti il primo tempo e invece ha sprecato molto ed è subito il gol del Real. Ha avuto una grande opportunità nella ripresa per pareggiare, ma poi il Real è stato bravo a sfruttare le occasioni e a finire la partita con un punteggio ampio. Per quanto si è visto però non c’era quel divario, quindi dovremo fare molta attenzione».

La prima uscita in Europa non è stata esaltante neanche per la Juve, tornata dalla Danimarca con un solo punto: «A Copenaghen non siamo riusciti a sfruttare tutto quanto avevamo creato. Siamo stati poco precisi e fortunati ed è stato bravo il portiere. La prendiamo come una giornata storta, ma preferisco sempre avere tante occasioni e non segnare, piuttosto che non tirare in porta. Dovremmo provarci più spesso da fuori area? Esorto spesso i miei uomini a farlo. A volte ci riusciamo, altre meno, ma quello che è importante è arrivare al tiro, da 16 metri, 22 o 30 non importa».

Sulle scelte di formazione restano ancora dei nodi da sciogliere: «Ho un dubbio a centrocampo da risolvere, perché ci sono due uomini che potrebbero aver bisogno di riposare, Pogba e Marchisio. Quanto a Tevez, ieri non si è allenato. Vedremo, perché io non metterò mai in campo un giocatore che zoppica. Ho bisogno di garanzie precise e me le darà l’ultimo allenamento. Vucinic? Come ho già spiegato prima del Derby, è tornato dalla Nazionale con una forte contusione al ginocchio che non gli permetteva di correre bene e per questo ha avuto un problema al calcagno. Ora sta meglio, è a disposizione e valuterò se utilizzarlo o meno domani».