VINCITORI E VINTI


Un grande sconfitto: Pep
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25/04/2012 -

Ha vinto il Chelsea, ha vinto Di Matteo, orgoglio italiano di questa Champions League. Ha dato una carica immensa a questa squadra, che fino a due mesi fa era praticamente morta. Se i blues saranno a Monaco è solo grazie a lui, e alle sue vittorie all' "italiana".

Ha perso il Barca, ha perso Guardiola. Pep ha sbagliato nuovamente scelte, Dani Alves fuori, Cuenca in campo, sostituzione poco azzeccate. Le decisioni che risultavano sempre azzeccate negli anni passati stavolta non hanno aiutato. Il Barca si è specchiato troppo nella sua bellezza, tralasciando il sodo, che ha saputo prendere il Chelsea.

Hanno vinto i blues, autentici gladiatori, capaci di affrontare i marziani blaugrana a testa nonostante le difficoltà, e capaci di rimontare ben due gol in trasferta.

Ha perso John Terry: lui è il capitano, l'uomo simbolo di mille battaglie, colui a cui Messi non è mai scappato; ha lasciato la squadra in dieci nel momento di maggiore difficoltà con una stupidata, un fallo assurdo, sciocco, di nervosismo, quell'atto di sceleratezza che tante e tante volte ha messo a repentaglio la sua carriera.

Ha perso Leo Messi: 285 minuti senza segnare per un calciatore non è una tragedia, per lui si. La Pulce fisicamente sta sempre bene ma sotto porta è mancato nelle tre partite più importanti della stagione: sbaglia il rigore che poteva dare la qualificazione. Vuoi vedere che è stanco pure un alieno come lui?

Hanno vinto Didier Drogba e Fernando Torres, attaccanti terzini. Di Matteo crea le barricate e loro si sacrificano alla grande: in Francia il primo anno Didì lo misero terzino, lui ricorda come si faceva e inizia a rubare palloni su palloni pronto a ripartire in contropiede coast to coast come solo lui sa fare. Appena l'ivoriano stanca ecco il Nino, sulla sinistra, che alla prima occasione utile chiude il match con una splendida cavalcata da centrocampo sorprendendo la difesa e chiudendo il discorso.

Ha vinto Ramires, uno che corre, corre e ancora corre, come un mediano, che però ha piedi da brasiliano, e lo dimostra con lo splendido cucchiaio con cui segna il primo gol. Peccato che in finale non ci sarà (ndr. così come Mereilles).

Ha vinto Petr Cech: contro di lui prima di ieri su 28 rigori, 8 li avevano sbagliati. Ieri sera si è presentato un signorino, con qualche gol in carriera che a lui non aveva mai segnato: come è finita? lo sappiamo bene. In due partite il n.1 ceco ha subito assalti che manco l'Afghanistan in guerra ha mai visto e lui ne è uscito alla grande, confermando di essere uno dei più forti.

Ha vinto il Camp Nou, applaudendo a scena aperta la squadra dopo il gol di Torres. Il ciclo probabilmente non è finito; con o senza Guardiola, una squadra che ha vinto ben 13 trofei in tre anni, non merita giudizi affrettati, anche in un anno in cui può uscire con "zeru tituli".

Luca Bonaccorso