ALLEGRI, MA QUANTO L’HAI DESIDERATO QUESTO DE SCIGLIO?


Dopo la sconfitta della
Juventus per opera della Lazio nella Supercoppa Italiana, molti sono gli
interrogativi per la squadra di Allegri. Per la Vecchia Signora si prospetta un’annata
difficile, che sembrerebbe inevitabile nel cercare la conferma dopo sei
scudetti di fila. La situazione è davvero preoccupante perché il modo con cui i
bianconeri perdono le partite di finale, fa pensare a un’analisi da ricercarsi
su un centrocampo che ha bisogno di rinforzi, una difesa da assestare e una
condizione mentale generale che sembra aver perso la fame e il mordente di
vincere. Condizione, questa, che forse è la più difficile da risolvere per
Massimiliano Allegri che spesso, anche lui, sbaglia formazione ed entra in
confusione durante la partita. I suoi cambi avvengono mediamente intorno al 70°
minuto, quasi avesse sempre il timore di sbagliare. Da Cardiff a Roma,
sostanzialmente le cose non sono cambiate per effetto di una Juventus che
regala lunghi tempi agli avversari. Contro la Lazio che ha meritato di vincere
la Supercoppa grazie a una maggiore aggressività e un atteggiamento mentale di
netta superiorità, la Juventus ha mostrato diversi flop in Benatia, Higuain,
Khedira, Pjanic, De Sciglio, mentre Dybala e Douglas Costa si sono staccati
dall’insufficienza generale. Dicevamo di De Sciglio. Anche se non è giusto
imputargli la sconfitta della Juventus per quel sorpasso fulminante che gli ha
fatto Lukaku sul finire del match che ha determinato il passaggio per il gol decisivo
della Lazio, dobbiamo dire che debutto peggiore non poteva esserci per l’ex
giocatore del Milan. Un giocatore che ha subito suscitato molte perplessità,
per la stagione negativa dell’anno scorso e che, nonostante ciò, è stato
inseguito e voluto da Allegri. Entra, ciabatta un paio di cross e, soprattutto,
si fa aggirare con naturalezza da un Lukaku che con tutto il rispetto non è
propriamente Robben. Higuain, invece, è apparso macchinoso come l’avevamo visto
a Cardiff e in altre partite che contano. D’accordo, il suo fisico non gli
permette di entrare subito in forma, tuttavia, almeno una parvenza di
cattiveria agonistica bisogna almeno aspettarsela da lui che si è fatto
sovrastare in lungo e in largo da De Vrji. Khedira sembra lontano anni luce da
una condizione accettabile e fa subito porre l’interrogativo sul perché Allegri
insista a farlo giocare tenendo in panchina un Marchisio che ha dato segnali di
ripresa. Pjanic ha sbagliato tutti i passaggi in fase di costruzione dell’azione
e non ha saputo dare la giusta forza in fase di interdizione. Noi pensiamo che
questo giocatore che manca da sempre per continuità, debba essere spostato a
trequarti campo, svariando alle spalle dell’unica vera punta che è Higuain. Per
il ruolo di centrale davanti alla difesa, pensiamo che Marchisio possa essere
al momento l’unico punto fermo per caratteristiche tecniche e tattiche. Per il
resto c’è poco o niente, visto che Chiellini fa più confusione che altro, al
pari di Cuadrado e Alex Sandro non spinge sull’esterno sinistro come in genere
sa fare. Le uniche note liete (si fa per dire) sembrano essere quelle di Dybala
(svegliatosi in ritardo) e di Douglas Costa (non sembra un caso il suo, che
dopo essere entrato in campo la Juve abbia cominciato a giocare). Infine c’è un
Mandzukic smunto e incapace di coordinare (come sue recenti prestazioni) la
fase di attacco e di interdizione, così come piace ad Allegri. E poi
Bernardeschi, quanto ci vorrà ancora a capire la sua collocazione tattica? Dunque,
una Juve ancora in cantiere e soprattutto in attesa che Marotta e Paratici acquistino
un centrocampista top player capace di saper coniugare il gioco difensivo con l’abilità
nella costruzione delle ripartenze in attacco. Vedremo cosa accadrà in casa
bianconera in questi ultimi 15 giorni di mercato. Una cosa è certa, la Juve
deve ritrovare gli stimoli e la fame di vittorie che l’hanno resa celebre per
sei anni di seguito.
Salvino
Cavallaro