ARMONIA TORO CONTRO UN HELSINKI SPROVVEDUTO


Ottima prova dei granata in Europa League.
tempo: 39ms
RSS
Torino, Stadio Olimpico, 24/10/2014 -


Quando meno ci pensi, ecco arrivare il Torino che ti aspetti. In Campionato tentennante e in Europa League ai vertici della classifica. Il confronto dei granata contro l’Helsinki è stato piacevole, ricco di gioco ed entusiasmante nelle trame offensive, capace anche di sviluppare tanti  temi. Primo su tutti il ritorno al gol dell’italo brasiliano Amauri, che ha finalmente ritrovato la via del gol. Ma è stata tutta la squadra a far registrare un crescendo di situazioni tattiche e agonistiche capaci di far pensare a un Toro dal futuro positivo, tutto rosa, anzi, per meglio dire, tutto granata. Il Torino comanda la classifica del suo girone con 7 punti all’attivo, punti che significano la quasi certezza di passare il turno. E dire che tanti sono ancora convinti che per questo Torino, l’Europa League rappresenti un problema in più, vista la ristretta rosa a sua disposizione. Certo, fare fronte a due impegni così importanti non è facile per una squadra come i granata di Ventura che deve tenere conto degli infortuni e della buona gestione dei giocatori da far riposare periodicamente. Ma questo fa parte del sistema, perché nel calcio moderno si gioca tanto, forse più del dovuto, e il turnover diventa essenziale. Ma il Toro ha l’orgoglio di partecipare finalmente, dopo tanti anni, a una competizione europea che dia lustro alla sua grande storia. Il Torino ha vinto 2 a 0 contro l’Helsinki ma, soprattutto, ha convinto nel suo gioco d’assieme, nei meccanismi tattici voluti da mister Ventura e in quel gioco propositivo e atletico che sono l’essenza del calcio moderno in Europa. E’ vero, il test per il Torino è stato tutt’altro che difficile, in quanto la squadra finlandese è sembrata davvero poca cosa, tuttavia, la grande voglia del fare che è stata messa in campo dagli esterni granata, Molinaro da una parte e Darmian dall’altra, hanno spinto la squadra in attacchi arrembanti e sanguigni. E’ piaciuto molto il centrale di difesa Jansson, classe 1991. Un atleta molto forte fisicamente, dotato di buona tecnica, elevazione e ottima coordinazione. Ma la vera, lieta sorpresa, è arrivata da quel Martinez classe 1993, che è stato per tutta la gara la spina nel fianco della difesa dell’Helsinki. Buona la sua intesa con Amauri e il reparto d’attacco. Martinez è un giocatore di sicuro avvenire, perché è intelligente tatticamente e con un movimento continuo che sa di moto perpetuo. Poi dicevamo di Amauri. Il giocatore, non solo ha ritrovato il gol ma anche la vivacità atletica, la continuità nel proporsi a ricevere il passaggio e anche a farlo. Purtroppo gli è stato negato anche un altro gol dall’arbitro per un fuorigioco assolutamente inesistente. Peccato, perché per lui sarebbe stata l’apoteosi. E poi ci è piaciuto molto il suo sacrificarsi per la squadra, quando lo abbiamo visto dare una mano a centrocampo e anche in difesa. Segno che il giocatore è ritrovato dal punto di vista fisico e mentale. Adesso, dal  Toro ci si aspetta la continuità nel gioco e nei risultati, esattamente ciò che è mancato fino adesso in campionato. Sì, perché la posizione che attualmente occupa la squadra granata non è esattamente confacente a ciò che è la sua attuale espressione di gioco. A parer nostro, per quello che abbiamo visto, questo Torino merita davvero di occupare la parte alta della classifica, visto che Napoli, Fiorentina e Inter stentano a ritrovarsi. Vedremo cosa accadrà in seguito. Una cosa è certa, il maggior nemico del Torino è il Torino stesso.

Salvino Cavallaro     





Salvino Cavallaro