ARMONIA TORO CONTRO UN HELSINKI SPROVVEDUTO


Quando meno ci pensi, ecco arrivare
il Torino che ti aspetti. In Campionato tentennante e in Europa League ai
vertici della classifica. Il confronto dei granata contro l’Helsinki è stato
piacevole, ricco di gioco ed entusiasmante nelle trame offensive, capace anche
di sviluppare tanti temi. Primo su tutti
il ritorno al gol dell’italo brasiliano Amauri, che ha finalmente ritrovato la
via del gol. Ma è stata tutta la squadra a far registrare un crescendo di
situazioni tattiche e agonistiche capaci di far pensare a un Toro dal futuro
positivo, tutto rosa, anzi, per meglio dire, tutto granata. Il Torino comanda
la classifica del suo girone con 7 punti all’attivo, punti che significano la
quasi certezza di passare il turno. E dire che tanti sono ancora convinti che
per questo Torino, l’Europa League rappresenti un problema in più, vista la
ristretta rosa a sua disposizione. Certo, fare fronte a due impegni così
importanti non è facile per una squadra come i granata di Ventura che deve
tenere conto degli infortuni e della buona gestione dei giocatori da far
riposare periodicamente. Ma questo fa parte del sistema, perché nel calcio
moderno si gioca tanto, forse più del dovuto, e il turnover diventa essenziale.
Ma il Toro ha l’orgoglio di partecipare finalmente, dopo tanti anni, a una
competizione europea che dia lustro alla sua grande storia. Il Torino ha vinto
2 a 0 contro l’Helsinki ma, soprattutto, ha convinto nel suo gioco d’assieme,
nei meccanismi tattici voluti da mister Ventura e in quel gioco propositivo e
atletico che sono l’essenza del calcio moderno in Europa. E’ vero, il test per
il Torino è stato tutt’altro che difficile, in quanto la squadra finlandese è
sembrata davvero poca cosa, tuttavia, la grande voglia del fare che è stata messa
in campo dagli esterni granata, Molinaro da una parte e Darmian dall’altra,
hanno spinto la squadra in attacchi arrembanti e sanguigni. E’ piaciuto molto
il centrale di difesa Jansson, classe 1991. Un atleta molto forte fisicamente,
dotato di buona tecnica, elevazione e ottima coordinazione. Ma la vera, lieta
sorpresa, è arrivata da quel Martinez classe 1993, che è stato per tutta la
gara la spina nel fianco della difesa dell’Helsinki. Buona la sua intesa con
Amauri e il reparto d’attacco. Martinez è un giocatore di sicuro avvenire,
perché è intelligente tatticamente e con un movimento continuo che sa di moto
perpetuo. Poi dicevamo di Amauri. Il giocatore, non solo ha ritrovato il gol ma
anche la vivacità atletica, la continuità nel proporsi a ricevere il passaggio e
anche a farlo. Purtroppo gli è stato negato anche un altro gol dall’arbitro per
un fuorigioco assolutamente inesistente. Peccato, perché per lui sarebbe stata
l’apoteosi. E poi ci è piaciuto molto il suo sacrificarsi per la squadra,
quando lo abbiamo visto dare una mano a centrocampo e anche in difesa. Segno
che il giocatore è ritrovato dal punto di vista fisico e mentale. Adesso,
dal Toro ci si aspetta la continuità nel
gioco e nei risultati, esattamente ciò che è mancato fino adesso in campionato.
Sì, perché la posizione che attualmente occupa la squadra granata non è
esattamente confacente a ciò che è la sua attuale espressione di gioco. A parer
nostro, per quello che abbiamo visto, questo Torino merita davvero di occupare la
parte alta della classifica, visto che Napoli, Fiorentina e Inter stentano a
ritrovarsi. Vedremo cosa accadrà in seguito. Una cosa è certa, il maggior
nemico del Torino è il Torino stesso.
Salvino
Cavallaro