SI ALZA LA FEBBRE PER LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE


Ormai il popolo bianconero è pronto per la
grande avventura chiamata Cardiff. Venerdì 2 giugno si parte. Chi in aereo, chi
in autobus, chi in macchina e c’è pure chi vivrà la partita più importante
della Juventus a casa o in piazza. Sono giorni ormai che il tifo bianconero d’Italia
e dall’estero fermenta ansie da Champions e soprattutto da triplete, capaci di
non farti prendere sonno, di farti girare e rigirare sul letto senza mai
perdere di vista quel sogno a lungo cullato. La Coppa dalle Grandi Orecchie che
ti inorgoglisce anche solo a pensarla come qualcosa che è lì, a portata di mano
e non ti può sfuggire. E così si parte, si va finalmente in quella città di
Cardiff che t’aspetta, che ti ospiterà per due lunghi giorni di festa, di
aggregazione, di sogno che deve avverarsi con tinte bianche e nere. E’ la
storia degli aficionado del pallone juventino abituato a stare sempre ad alti
livelli, la pazzia dei tifosi che non si ferma davanti a nulla pur di seguire
la propria squadra del cuore chiamata Juventus. “Juve, storia di un grande amore – il bianco che abbraccia il nero…” è l’inno ufficiale che il popolo
bianconero ripete sempre come fosse un mantra, qualcosa che si sprigiona da
dentro quasi come un deterrente contro eventuali situazioni avverse. 1.400 Km.
o poco più, che i sostenitori della Vecchia Signora d’Italia affronteranno per
starle vicino, per assisterla durante una finale contro i detentori del Real
Madrid che si annuncia storica. Non ci sono favoriti, si parte da 0 a 0. Ma la
Juve sembra avere più fame agonistica, più desiderio di alzare quella Coppa,
per lei, per la sua grande storia, per i suoi tifosi al seguito che non hanno
badato a spese, che non si sono fatti intimorire dalla lontananza per starle
accanto, per essere il 12mo giocatore in campo capace di darle quella spinta
necessaria per correre di più dell’avversario e per segnare un gol in più. Dalla
Sicilia a oltre Manica, dalla Svizzera, Germania, Polonia e dall’Europa, tutti
insieme i cuori juventini per una carica senza precedenti. Ci credono loro, ma
ci crede tutto l’ambiente compresa società e la squadra. E’ un crederci
consapevole, fatto di oggettivo pensiero di forza di una Juve che è maturata
rispetto al passato, migliorata davanti alla sua storia non sempre vincente del
grande football europeo. Ma adesso no, questa Juve ha grandi capacità tecniche,
atletiche, chiarezza di idee, un modulo vincente e campioni che fanno la
differenza. Tutti sono consapevoli, per questo che i pazzi d’amore juventino
non si risparmiano, perché ci credono. Sì, perché sei finali perse su otto
disputate nella sua storia europea, fanno ancora male e fanno rabbrividire solo
al pensiero. Ci si augura dunque una festa che possa coronare l’alzata al cielo
di quella Coppa tanto ambita, desiderata,voluta. Ripercorrere la strada del ritorno
con il sorriso tra le labbra, è quello che si augura il popolo juventino. Al
contrario, nessuno è disposto a pensarci.
Salvino
Cavallaro