COPPA ITALIA, LA JUVENTUS PERDE AD OPERA DI UNA FIORENTINA SUPERBA


Sembrava essere nell’aria
questa sconfitta della Juve che perde 2 a 1 proprio nel suo Stadium. L’ultima
partita persa in casa da parte dei bianconeri risale a più di due anni fa. Ma
questa sconfitta non si può considerare un semplice scivolone nel percorso
pallonaro della Vecchia Signora d’Italia, c’è di più. A sentire Allegri in
conferenza stampa, prima della partita contro la viola, sembrava che questo
appuntamento fosse importantissimo per la sua squadra che da troppo tempo ormai
non vince la Coppa Italia. E allora, diciamo noi, perché fare un turnover così
radicale quando lo si poteva invece rimandare per la partita di campionato
contro il Sassuolo, che è in programma lunedì 9 marzo? Comunque, a parte questa
considerazione, ci sembra che la squadra di Allegri abbia dato la sensazione di
essere stanca anche con le seconde scelte. Nel calcio si può perdere una
partita senza fare drammi, tuttavia, è il modo con cui la Juventus ha perso
contro la Fiorentina che fa venire seri dubbi. La squadra di Montella pratica
un buon calcio. E poi questa fortunata new entry di Salah nella viola, ha dato
ancora più ambizione ad una squadra che appare davvero bella da vedere. Un
4-3-3 molto pratico che rende veloce la Fiorentina nelle ripartenze, ed è
capace di costruire con facilità la superiorità numerica. Difficile dire quanto
sia stato merito della squadra di Montella o demerito della Juventus, fatto è
che la squadra di Allegri questa sera è apparsa disarmante in tutti i suoi
reparti. Una media di insufficienze globali che da tempo non registravamo nella
Juventus. Ma ciò che più fa pensare negativamente è che la squadra, proprio
alla vigilia della partita di ritorno di Champions League contro il Borussia, abbia
mostrato segni di preoccupante stanchezza fisica e mentale. I 20 minuti finali di
follia, vissuti a Roma contro i giallorossi, non rappresentano un fatto
episodico. La stessa cosa, infatti, era successa a Cesena, poi contro l’Inter e
in qualche altra occasione. Perdere di botto il senso del gioco, lasciandosi
perdere dall’ansia e non capirci più nulla non è la prerogativa della Juve e
neanche di giocatori della qualità di Vidal, Pogba, Bonucci, Chiellini,
Marchisio. E poi Llorente la cui unica cosa che sa fare è tramutare in gol di
testa il cross proveniente dall’esterno. Ma nell’assetto tattico di Allegri non
è previsto il gioco asfissiante degli esterni che invece era la prerogativa del
gioco di Conte. Insomma, la brutta sconfitta subita ad opera della Fiorentina,
suona come un campanello d’allarme per una Juve che ha assoluto bisogno di
ritrovarsi in fretta. Ad Allegri, l’opera di riparare in tempo i danni
provocati. Ci riuscirà? Vedremo!
Salvino Cavallaro