DI PALMA L’AVEVA DETTO: “QUESTO RAGAZZO DIVENTERÀ UN CAMPIONE”


Erano gli anni in cui Nevio Scala era l’allenatore del Parma e, consigliato dal
preparatore dei portieri Di Palma,
decise di far esordire un ragazzino di 17 anni dal nome Gigi Buffon. Era il 19 novembre 1995 in cui si infortunò il
titolare Bucci e Scala preferì quel ragazzino pieno di verve, al secondo
portiere Nista. Parava tutto e si buttava tra i piedi dell’avversario senza
nessuna paura. Era forse l’incoscienza dovuta alla sua età, in cui i sogni sono
sempre più forti di qualsiasi altro pensiero frenante della propria esuberanza.
Comincia così la splendida carriera di Gigi
Buffon, un uomo e un campione vero che oggi compie 40 anni. La maglia
celebrativa è già pronta, anche se in edizione limitata, così come accade per
quelle grandi ricorrenze che segnano un percorso di vita umana e professionale
che è da esempio. Sì, perché questo numero 1 amato da tutti, si distingue per l’abilità
di parare, ma soprattutto per i sentimenti forti che in maniera trasversale si
manifestano attraverso la sua grinta, la determinazione, la forza carismatica da
grande condottiero della Juventus e anche della Nazionale. Lui ha sempre messo
la faccia davanti a tutto e a tutti, senza risparmiarsi mai, anche quando
avrebbe potuto farlo. E’ il coraggio che non gli manca mai e che lo rende
simpatico a tutti, anche quando davanti alle telecamere ha dimostrato senza pudore
tutta la sua fragilità manifestata attraverso le lacrime di delusione per la
mancata partecipazione della Nazionale ai prossimi mondiali di calcio. Ecco, quell’immagine
è rimasta scolpita nel cuore di milioni di italiani, di sportivi, di tifosi
juventini e anche di chi non ha nulla da spartire con il tifo bianconero, ma
che apprezzano ugualmente l’uomo capace di essere anche il miglior numero 1 al mondo.
Tutti sanno che se il pallone d’oro fosse assegnato anche ai portieri e ai
difensori, oltre gli attaccanti, Gigi Buffon ne avrebbe conquistato sicuramente
più di uno. Sono 40anni di ricordi indelebili che hanno segnato l’integrità di
un atleta che ha fatto una parte di storia del calcio italiano, scrivendo
pagine mai ingiallite dal tempo e che sono racconti di vita vera legata a uno
sport spesso messo in cattiva luce per gli esorbitanti e stratosferici guadagni.
Ma l’entusiasmo e la voglia di continuare per raggiungere ancora altri
traguardi, non mancano di certo a Gigi Buffon. Lui non è ancora stanco di questa
sua lunga e gloriosa carriera da capitano e medita ancora di rincorrere quell’unico
trofeo che manca ancora alla sua carriera. E oggi quelle 40 candeline accese
sulla torta augurale, illuminano il suo percorso di campione che non si è mai
risparmiato, ed ha sempre agito con rispetto verso chi ha creduto in lui, proprio
come quando la Juventus fu relegata in Serie B e Gigi fu tra i pochi a non
abbandonarla. Avrebbe potuto farlo, non gli mancavano certamente le richieste,
ma egli volle restare per un senso di giustizia e di riconoscenza verso la sua
Juventus, che ha subito saputo risalire la china e ritornare, grazie anche a
lui, a quel posto che gli compete. Dunque, è davvero doveroso anche da parte
nostra celebrare un vero fenomeno del nostro calcio, che apprezziamo per tutto
ciò che ha saputo dare in carriera. Certo, è ormai lontano quel giorno in cui
esordì a soli 17 anni in Serie A con il Parma, ma oggi comincia l’altra vita
fatta ancora per poco di grandi parate, e chissà….. magari anche da futuro
manager di quel pallone che ha sempre afferrato come fosse il destino della sua
vita.
Salvino
Cavallaro