IL ROMANZO DELLO STADIUM, CATINO DI TANTE EMOZIONI


Pensiamo che da quando è stato costruito, lo
Stadium della Juventus abbia raggiunto la sua punta massima di emozioni proprio
il 19 maggio 2018, giorno delle celebrazioni per la conquista del 7° scudetto
consecutivo, che si è contrapposto al commiato di Buffon dalla sua gente. Anche
il cielo ci si è messo questo sabato pomeriggio, a inondare di lacrime di
pioggia i volti delle persone che sapevano di gioia ma anche di tristezza. E
allora stentavi di capire quale emozione fosse più forte, talmente non avevi
tempo di considerare il momento della premiazione come fatto di orgoglio
juventino, che già alla visione del numero 1 bianconero che si stringeva in lacrime
ai suoi tifosi, era capace di immalinconirti facendo sgorgare dagli occhi
quelle lacrime che sanno di addio. Sì, perché tutto ciò che finisce ha sempre l’amaro
gusto di un momento che è già il ricordo del passato recente che è ancora vivo dentro
te, e quasi non hai voglia di essere distratto da quei momenti di euforia che
nascono spontanei a seguito della conquista di uno scudetto che, a detta di
tanti juventini, è tra i più belli della storia della Juventus. E così, in
quello Stadium stracolmo fino all’inverosimile,
la testa dei tifosi si è rivolta principalmente al suo Gigi Buffon. Troppo grande la voglia di abbracciarlo fisicamente
per ringraziarlo dopo 17 anni di onorata carriera dedicata alla Vecchia Signora
d’Italia. E il numero 1 non si è mai tirato indietro, non si è mai risparmiato
nell’abbracciare uno per uno quel bagno di folla che lo ha stretto a sé,
baciato, abbracciato, quasi stritolato di affetto, approfittando della grande
disponibilità e dell’immenso cuore di quel Gigi, portiere campione, capitano
carismatico e insostituibile uomo spogliatoio. Un film di 17 anni che scorreva nella
mente dei tifosi juventini presenti allo Stadium, distraendoli per lunghi
attimi dalla gioia dei festeggiamenti dello scudetto conquistato. Non è stata
solo una Standing Ovation qualsiasi che sa di sola gratitudine, ma è stato il
desiderio del popolo bianconero che ha voluto tributare al suo portiere
qualcosa di diverso, di più forte, sincero, passionale e meno forzatamente
celebrativo. Emozioni incredibili che ti lasciano senza fiato e che sono capaci
di farti perdere il filo conduttore della tua presenza in quel luogo chiamato
Stadium, che per tanti tifosi della Juve è ormai diventata la seconda casa. Un
palcoscenico in cui ti senti protagonista assieme ai calciatori. E’ davvero un
mistero questo stadio della Juventus, così capace di momenti palpitanti che ti
trascinano verso una voglia di calcio che si contrappone al desidero di vivere
un paio d’ore assieme ai tuoi idoli che vedi da vicino, che quasi puoi toccare
e sentirne i palpiti che si tramutano in sentimenti che sanno di sport ma anche
di vita. Quel 19 maggio 2018, dunque, sarà una data da ricordare non solo
perché la Juventus ha scritto una pagina indelebile nel suo già ricco albo
prestigioso di vittorie, ma anche perché abbiamo visto donne, uomini, vecchi e
bambini che hanno pianto per l’addio di un campione immenso che si chiama: GIANLUIGI BUFFON.
Salvino Cavallaro