LACRIME VERE E AMICIZIE CHE NASCONO DAL CUORE


Ci sono lacrime che inteneriscono e fanno
male al cuore. Ma quando un campione di calcio in diretta Tv piange per una
forte delusione avvenuta nel rettangolo di gioco, allora ti immedesimi e pensi
che in fondo il denaro e il successo in certe circostanze sono davvero poca
cosa. C’è l’umano da considerare e c’è quella fragilità di cui in certi momenti
di vita non riesci neanche a celare per legittimo pudore. Le lacrime versate da
Gigi Buffon dopo la tremenda delusione per l’eliminazione dell’Italia ai
prossimi campionati del mondo in Russia, hanno girato il mondo sensibilizzando
di fatto anche i calciatori avversari. Ricordo ancora quella notte in cui si è realizzato
l’azzurro tenebra e la faccia di Gigi Buffon che in un inarrestabile pianto, tra
un singulto e l’altro trasmetteva al mondo tutta la sua amarezza per un’esclusione
che sapeva anche di bocciatura sociale oltreché sportiva. Ma in cuor suo c’era
anche la delusione di avere chiuso la sua meravigliosa carriera in azzurro, in
un modo che sa più di “tragico ricordo” che non di piacevole situazione da
immortalare. Momenti di vita che ti fanno immedesimare, che ti rendono fragile
e impotente perché ti piacerebbe poter fare qualcosa per aiutare il campione a
rincuorarsi, mentre ti accorgi che non puoi far nulla se non assistere inerme al
suo disperato pianto. E così proprio oggi abbiamo appreso che Ivan Rakitic,
il centrocampista del Barcellona, ha dichiarato pubblicamente: “Vorrei cedere a
Buffon il mio posto ai Mondiali. Lui è l’immagine del calcio, per i grandi e
per i bambini. Non vederlo ai Mondiali non ha senso”. Non stiamo
parlando del libro “Cuore” di deamicisiana memoria e neanche di sentimenti
fatti di miele e cannella, ma di parole che vanno oltre la semplice stima che
si può avere verso un campione di calcio. Questo sì che è qualcosa di speciale.
E’ l’unicità di sentimenti forti capaci di entrare nell’anima senza tenere
conto di nulla, se non del sentirsi intimamente partecipi di un qualcosa che
addolora, che fa male e che ti abbatte quasi in maniera inconsolabile. Momenti
di calcio e di vita, metafore di un quotidiano comune in un mondo fatto di
persone e non di cose. Eppure chissà quante altre persone oltre Rakitic quella
sera avranno pensato la stessa cosa, avranno fatto proprie quelle lacrime di Gigi Buffon
che hanno fatto emergere l’uomo, il calciatore
e il campione quale egli è. E’ certamente un peccato non avere avuto la chance di
giocare un Mondiale che per lui sarebbe stato l’ultimo della sua gloriosa carriera.
Buffon ha pianto e ha messo come sempre la sua faccia anche in momenti
personali come questo. Non si è mai tirato indietro, non lo ha mai fatto, così
come fanno gli uomini veri. E oggi che ha sentito intorno a lui il calore dei colleghi
e della gente comune, ringrazia il croato Rakitic per le sue belle parole e,
scherzandoci su, dice:”Giocare al tuo posto? Non è una grande idea”. E’
fuor di dubbio che questo è stato un bel regalo per Gigi. Non era previsto
questo finale di commozione che il mondo ha recepito e fatto suo, meglio
sarebbe stato per Buffon un altro finale fatto di sorrisi e non di pianto. Ma l’imprevedibilità
della vita spesso ci mette di fronte a certe situazioni cui neanche pensavi
potessero accadere. E invece è accaduto, hai pianto, ti sei disperato, ma hai
trovato grande solidarietà. Nello sport come nella vita.
Salvino
Cavallaro