MILAZZO, PROSEGUE IL PROGETTO DI CRESCITA SPORTIVA E CULTURALE.


In fondo, è semplicemente questo.
E’ il desiderio di cambiamento e di crescita sportivo – sociale, che si è
manifestata chiaramente a Milazzo durante la presentazione ufficiale della
maglietta di Icardi, donata alla famiglia Salmeri nel ricordo di Marco. Un tranquillo
sabato di primavera, capace di scrivere una piccola ma importante pagina di
storia nella cultura del pallone mamertino. Un concatenamento di messaggi
sottili, adatti a risvegliare quella voglia di crescita sopita nel tempo. E’
come scrollarsi di dosso quell’atavica mentalità di lasciarsi andare in balia
delle onde. Un dolce far nulla che sa di lamento ben confezionato da una proverbiale
pigrizia. E invece c’è il risveglio, un benevolo pizzicotto dato sulla guancia di
tutti i milazzesi dal Dott. Attilio
Andriolo, presidente dell’Associazione Culturale Teseo, da Nino Salmeri (papà di Marco, giovane
calciatore di 22 anni del Milazzo, morto
tragicamente in un incidente stradale), dal vicesindaco Ciccio Italiano, dall’Assessore
Damiano Maisano in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, ma anche da
Antonio Russo quale rappresentante
della S.S. Milazzo. Tutti uniti a far da voce portante nel porre l’attenzione
su un percorso che significa cambiamento di rotta, anche alla luce di nuovi
stimoli che stanno nascendo grazie alla collaborazione con il nord d’Italia. La
maglietta donata da Icardi alla famiglia Salmeri, non è altro che l’inizio di
un qualcosa che deve essere preso al volo come opportunità da non farsi
sfuggire. Un tangibile segnale che mette tutti alla prova. E non è il regalo in
se stesso che deve appagare, ma è la buona immagine di Milazzo che viene
esaltata e tolta dal dimenticatoio. Quindi, si tratta di una occasione
importante che necessita della collaborazione di tutti, attraverso una
sensibilizzazione sociale proiettata verso la crescita sportiva e culturale,
che significa anche unione per una migliore qualità. Tutti ormai sanno che
attraverso la collaborazione del presidente Angelo Frau di Torino, si sta organizzando il Terzo Memorial Marco Salmeri che si svolgerà a Milazzo nel prossimo
agosto. Due squadre Primavera di Serie A e il Milazzo completeranno un
triangolare di assoluto prestigio. Tutto ciò rappresenta per il pallone
mamertino un motivo di grande soddisfazione, capace di dare inizio a un
processo collaborativo di crescita che è di indubbia importanza. Il calcio e i
suoi valori, le sue emozioni, il suo senso di aggregazione sociale che induce a
diventare grandi. Sì, perché non sono solo gli investimenti economici mai fatti
per l’eterna mancanza di denaro a fare grande una società di calcio, ma è la
tifoseria appassionata che può fare la differenza e la qualità. In tanti anni
che seguiamo il calcio, non abbiamo mai visto una grande squadra senza avere
alle spalle una grande società e dei grandi tifosi. E’ quindi necessario
lavorare attraverso una mentalità nuova che faccia capo alla comunione di
intenti, lasciando da parte i veleni, le invidie e tutto ciò che significa
disgregazione e dispersione di ciò che vuol dire costruire insieme. E’ vero, il
denaro è importante, ma cosa sarebbe una società di calcio con buone possibilità
economiche, se è priva di quella sensibilità culturale e organizzativa che è
insita nel proprio contesto sociale? Il pallone ha bisogno di buona
comunicazione tra le parti, ha bisogno di incontri, di relazioni che sono essenziali
tessere di un puzzle che è passione, cuore e cervello. Ecco, diremmo proprio
che è significativo il messaggio dato da Nino
Salmeri che dice: “Questa storia mi
ha fatto riflettere su alcuni valori umani e sportivi che pensavo perduti per sempre”, dal Dott. Attilio Andriolo e da tutti
i componenti il bellissimo tavolo agghindato di palpabili ricordi ed emozionanti pensieri,
che fanno capo a quel Marco Salmeri, giovane calciatore di Milazzo che ancora oggi vive nei cuori di
una città che gli ha dato i natali e gli ha intitolato lo stadio. Per lui, per
il suo nome, per il suo ricordo, per i suoi genitori e amici, è necessario
incamminarsi in un percorso formativo fatto di valori sportivi, in un calcio
che ha bisogno di stimoli culturali necessari per crescere.
Salvino
Cavallaro