PER OGGI IL CALCIO PUÒ ATTENDERE


Periodicamente si abbattono
fatti tragici che non possono lasciarci insensibili. L’Italia del centro sud è
martoriata da terremoti, crolli di case e palazzi, nevicate fuori da ogni norma
e slavine che si sono abbattute sul tetto di un albergo che si è sgretolato
come cartapesta. E’ l’Hotel Rigopiano di Farindola, un bellissimo resort che sorgeva
a 1200 metri di altitudine in Abruzzo. I fatti e le terribili immagini di vite
umane che si sono alternate tra quelle miracolosamente salvate a quelle
estratte senza vita, ed altre ancora disperse, ci inducono ad unirci a una
riflessione di gratitudine verso i volontari, la croce rossa, il genio civile,
i vigili del fuoco, le forze dell’arma dei carabinieri, la guardia forestale,
di finanza e tutte le persone anonime che lavorano alacremente giorno e notte
per salvare delle vite umane in situazioni davvero impossibili. Occuparsi di
calcio in uno dei tanti lunedì che offrono interessanti spunti di cronaca
sportiva, non ci riesce proprio, perché abbiamo ancora negli occhi la terribile,
straziante tragedia che si è abbattuta in questi giorni nell’Italia
centrale. Ed è per questo motivo che noi
de Il Calcio 24, giornale web d’informazione
sportiva che si occupa essenzialmente di fatti legati al mondo del pallone, desideriamo
sentirci partecipi al dolore delle famiglie colpite dalla tragedia, ma anche vicini
a coloro i quali vivono nell’ansia di sapere se tra i dispersi c’è ancora una
minima speranza di vita. Un filo sottile che ci tiene tutti uniti alle notizie
che si intersecano tra momenti di emozione e dolore intenso. La stessa emozione che ci ha
attanagliato la gola, quando abbiamo visto le immagini di bambini portati alla
luce ed estratti vivi da un cunicolo angusto, che rappresenta l’unica via di
accesso e di uscita da quell’albergo schiacciato dal peso della slavina. Ci è sembrato come vederli nascere un’altra
volta, quei bambini. Creature partorite dalla terra, dopo essere già stati
messi al mondo dalla loro mamma. E’ la forte visione che penetra profondamente
in noi e ci scuote tra momenti di rabbia, di sconforto e di grande emozione nell’assistere
a immagini di salvataggio di bambini che in quella tragedia sono rimasti orfani
dei loro genitori. E per i dispersi rimasti ancora sotto le macerie di un
albergo che doveva rappresentare la tranquillità di una vacanza in montagna, il
filo sottile della speranza passa esclusivamente dalle braccia operose dei
volontari. Veri angeli di terra che non hanno le ali, ma che ci aiutano a
capire quel senso della vita troppe volte offuscato da mille superficiali banalità,
e sminuito da situazioni che ci sembrano insormontabili ma che in realtà sono niente
al cospetto della ricchezza di aprire gli occhi al mattino, vivere intensamente
la giornata pur con i suoi affanni, e andare a letto la sera aspettando il
mattino dopo. Retorica di buoni sentimenti? No, realtà di ciò che non sappiamo
scorgere, afferrare, come quel Carpe Diem di cui conosciamo bene il significato
ma che non sappiamo cogliere al volo. Per questo ci sentiamo di ringraziare di
cuore chi, come quel Vigile del Fuoco che è impegnato tra tanti altri colleghi,
a soccorrere le vite intrappolate nell’Hotel Rigopiano. Egli dice: “Siamo italiani e stiamo aiutando tutti il
nostro Paese. Qui non troverete tentazioni regionalistiche, ma solo orgoglio
nazionale e il senso di coesione in una forte missione che ci spinge a non
dormire da giorni”. Messaggi forti e
di incommensurabile esempio. Per questo oggi diciamo: “Il calcio può attendere”.
Salvino
Cavallaro