SERIE A, IL CAMPIONATO ITALIANO AL GIRO DI BOA. IL PUNTO DI SALVINO CAVALLARO


Torino - Meritatamente in testa con ben
cinque punti di vantaggio sulla Roma, la Juventus si laurea ancora una volta
campione d’inverno. Uno strapotere di gioco, di fraseggi, di tocchi di alta
scuola e di gol, hanno fatto la differenza tra la Vecchia Signora e il resto
delle squadre. Un ruolino di marcia che non è certamente da record, ma che evidenzia
una Juventus più duttile, razionale, sicuramente meno ossessiva e ossessionata
di quella vista l’anno scorso. La Roma, pur con tutta la buona volontà di
squadra dagli ottimi valori tecnici, mette in evidenza la mancanza di tenuta
nel non riuscire a tenere il passo dei bianconeri, dimostrando che senza l’apporto
dell’ivoriano Gervinho, impegnato nella Coppa d’Africa, diminuisce di gran
lunga la sua potenzialità offensiva. Si potrebbe dire: “Più Pogba e meno
Gervinho”, giusto per sintetizzare la situazione delle due squadre in questo
momento. Ma, per quanto riguarda la Juve, sarebbe più giusto dare un valore più
globale di squadra, piuttosto che soffermarsi sulle singole giocate di classe di
Polpo Pogba, il calciatore dal valore di 100 milioni di euro. Nel corso di buona
parte delle partite d’andata, la Juve ha accusato alcune difficoltà di tenuta
fisica e anche non trascurabili problemi nell’essere cinica nel momento di
chiudere le partite. Tuttavia, dopo la partita giocata a Napoli, la squadra di
Max Allegri ha ingranato la marcia del bel gioco e delle vittorie che l’hanno
portata a una mini fuga di più 5 punti in classifica sulla Roma.
Ma la vera sorpresa
di questo primo round del campionato italiano è la Sampdoria. La squadra di Mihajlovic e del
presidente Ferrero che condivide il terzo posto in classifica con il Napoli a
33 punti, intende proseguire la traccia di questo percorso anche nel girone di
ritorno, prova ne è l’acquisto di Eto’o e Muriel, anche se si è praticamente
sbarazzata di Okaka per incompatibilità di carattere con il coach Sinisa Mihajlovic.
Parlando della città ligure, non possiamo non fare riferimento anche ai
rossoblu di Gasperini, i quali nonostante alcune flessioni, assieme a Palermo e
Sassuolo si sono distinti per gioco di squadra e risultati eccellenti. Per i
rosanero c’è la bella novità Dybala, un giocatore che fa gol, gioco, punti in
classifica e sta pure facendo le fortune delle casse della società del
presidente Zamparini. Anche il Sassuolo produce bel gioco, potendo vantare
giocatori di alto rango come Zaza, Berardi, Sansone, Missiroli. Intanto, al momento
del giro di boa, dobbiamo elencare tra le peggiori deluse proprio le due
milanesi, Inter e Milan. La squadra del presidente Thoir partita male con l’allenatore
Mazzarri, sta cercando di recuperare l’immagine attraverso il nuovo corso
targato Roberto Mancini. Il Milan di Inzaghi, invece, dopo un avvio a fase
alterne è in crisi di gioco e di identità, dimostrando tutta la difficoltà di
squadra da ricostruire.
Parlando di squadre deluse, Parma e Cesena pensiamo che
abbiano già il destino segnato, mentre tra Cagliari e le due squadre di Verona
dovrebbe uscire la terza compagine che lascerà la serie A. Una nota a parte per
il Torino di Giampiero Ventura che, dopo l’eccellente campionato dello scorso anno,
aveva fatto intendere in qualcosa di più di quello che ha fatto quest’anno nel
girone d’andata. La squadra granata vincendo a Cesena ha conquistato tre punti
pesanti, grazie a un gol del neo acquisto Maxi Lopez che, comunque, resta da
valutare. Urgono acquisti per questo Toro dalla rosa numericamente ristretta e
qualitativamente insufficiente. Buone note per la Lazio di Pioli che è quinta in
classifica con 31 punti, ma che gli si deve imputare una mancanza di continuità
di gioco e risultati. La Fiorentina di Montella che è sesta con 30 punti, può
recriminare una serie infinita di infortuni proprio nei suoi giocatori più
importanti. Per questo rimandiamo ogni giudizio globale sulla squadra a fine
campionato. Ottimo l’Empoli di Sarri, una squadra che sul suo campo ha
intimidito squadre titolate come la Juventus, l’Inter e altre grandi. Resta l’Atalanta
di Colantuono, una realtà di provincia sempre arcigna e agguerrita, che nel
corso del girone d’andata è riuscita a mettere in discussione persino il suo
allenatore, proprio per gli scarsi risultati raggiunti. Ma la vittoria degli
orobici in casa del Milan, ha dato vigore ad una classifica che si stava
facendo pericolosa e che, comunque, non sarà facile fino alla fine.
Salvino Cavallaro