IL TORINO SI RIAFFACCIA IN CAMPO INTERNAZIONALE


I granata di Ventura riprendono il cammino del calcio internazionale
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31/07/2014 -


Era il 15 marzo del 1994 quando il Torino fece la sua ultima apparizione in campo internazionale. Allora si chiamava Coppa delle Coppe e i granata persero ai quarti di finale contro l’Arsenal per 1 a 0. Troppo tempo è passato da quel giorno e troppi anni sono stati spesi alla ricerca concreta del ritrovarsi. Di ritrovare la propria identità e di ricalcare i fasti storici del Grande Torino e della nobile società di calcio quale essa è. Il Torino, che da sempre appartiene di diritto alle migliori società di calcio italiane, ha avuto un lungo periodo di declassamento nazionale dovuto a molte vicissitudini societarie, fatto di persone sbagliate e di incapacità gestionali, che l’hanno estromesso dal giro del grande calcio internazionale. Oggi si riprende finalmente quanto da almeno vent’anni sogna di accaparrarsi in maniera legittima. Si sa da sempre che nel calcio come nella vita, nulla accade per caso e ogni cosa è frutto di un progetto serio, di programmazione, di obiettivi da raggiungere con efficacia e senza falsi abbindolamenti che fanno male ai tifosi e a tutto l’ambiente. Dopo l’ormai noto fallimento, il Torino affidato a Urbano Cairo, editore di lungo corso e manager d’indiscussa abilità imprenditoriale, ha avuto bisogno di alcuni anni di inserimento in un mondo, quello del calcio, che l’ha visto entrare come tifoso, ma neofita dal punto di vista della gestione effettiva di una società di calcio. E così dopo un primo (e forse anche lungo) periodo di assestamento, il Torino sembra rinascere con l’apporto innegabile di Giampiero Ventura, un allenatore di grande esperienza che ha saputo calarsi in maniera intelligente nell’ambiente granata. Un fatto non certamente trascurabile, se pensiamo le bocciature di chi, prima di lui, si era presentato con grandi proclami e mediocri risultati che, in alcuni casi, sono stati anche fallimentari. Questa sera in Svezia, a Stoccolma, contro il Brommapojkarna non ci saranno Cerci, Quagliarella, Darmian, Maksimovic e neanche Farnerud e Basha. Il Torino si presenterà con la coppia d’attacco formata da Larrondo e Barreto, non certo irresistibili, almeno sulla carta. Ma la squadra svedese non è certo il Real Madrid e neanche l’Atletico Madrid, è una squadra modesta che comunque non bisogna sottovalutare a priori perché potrebbe riservare delle sorprese. Troppo navigato è mister Ventura per non catechizzare i suoi ragazzi. Il Torino questa sera inizia un percorso o, se volete, ha un obiettivo da raggiungere, un sogno chiuso nel cassetto che non si apre più da troppi anni. Adesso i tempi sembrano maturi per provarci, per riprovare ad accostarsi là dove prima di loro, soltanto il Grande Torino ha saputo fare. I nostri auguri sinceri vanno a questo Toro di Cairo e Ventura. Un Toro che, siamo sicuri, questa volta non ci deluderà nell’interrompere prematuramente un cammino internazionale conquistato con la fatica di chi è abituato a ottenere le cose, grazie soltanto al proprio lavoro.  Ad maiora, Toro!

Salvino Cavallaro

 

Salvino Cavallaro