LE LACRIME DI COSMI E L’ABBRACCIO CONSOLATORE DI ODDO.


Ma che cos’è mai questo calcio che prima si presenta
cinico e spietato come fosse la sintesi di “ Mors tua, vita mea”, e poi si scioglie inaspettatamente nella
fragilità di momenti che ne esaltano i sentimenti umani. Così come sono
andate le cose sul campo del Trapani, in occasione del match di ritorno play
off contro il Pescara per la conquista della Serie A, avrebbero dovuto esserci
due squadre promosse. Non solo per la qualità del gioco e dell’agonismo messo
in campo dalle due contendenti, ma anche per ciò che hanno espresso durante l’arco
di tutto il campionato. Ma la cosa che più ha colpito l’opinione sportiva e non
solo, sono state le lacrime di delusione consumate alla fine della partita da
Serse Cosmi, l’allenatore del Trapani che rimasto solo e seduto sulla sua
panchina, si è lasciato andare ad un inarrestabile pianto dirotto. Un sogno di
promozione a lungo accarezzato e poi svanito nel nulla. Ma la bellezza di un
episodio che difficilmente vediamo nei campi di gioco, ci parla di un gesto unico
dal gusto deamicisiano, che si avvicina al libro cuore. Oddo, infatti, l’allenatore
del Pescara che ha raggiunto la promozione in Serie A, prima di andare ad
esultare e festeggiare con i suoi
ragazzi, si è seduto accanto a Cosmi e lo ha abbracciato in maniera forte,
intensa, consolatoria, proprio come fosse suo padre. Commuove davvero questa scena
che ci fa ricredere su un calcio ricco di emozioni ma sempre più arido di
sentimenti. Al di là dell’amarezza di Cosmi per la mancata promozione del suo Trapani,
dobbiamo dire che in quelle copiose lacrime dell’allenatore della squadra
siciliana, il calcio italiano ha ritrovato un personaggio vero, autentico,
capace di incarnare il vero spirito di uno sport che ha perso il significato
umano. Troppi sono gli interessi e i partner commerciali che si infiltrano in
un tessuto di sicuro investimento economico, che non possono dare spazio ai
sentimenti e alle delusioni dei perdenti. Vincere è l’unica cosa che conta. Arrivare
secondi è come partecipare con la logica anacronistica di De Coubertin; non
serve a nulla. Ma i sentimenti? quelli no, non c’è più spazio. Chi vince è
giusto che gioisca, mentre chi perde resti pure a rosicare di rabbia e
delusione. E’ la sintesi del calcio di oggi; tutto interessi, programmazione
perfetta, investimenti, guadagni allucinanti e spietatezza di sentimenti. Quasi
a godere degli insuccessi altrui. Tanto sei tu importante, perché vinci. Per
questo motivo, l’inusuale gesto manifestato da Oddo nei confronti di Cosmi,
assume carattere di grande importanza umana. Sentimenti che si infiltrano tra le
piccole e ormai assottigliate fessure di un pallone, che dimenticando l’essere è
pura immagine dell’apparire.
Salvino Cavallaro