MESSINA - STADIO CELESTE, QUEL PRIMO GIORNO DI ALEX DEL PIERO

Passa il tempo in
maniera veloce e inesorabile, portando via con sé i ricordi. Ma ci sono storie
che per la loro importanza sono state scritte negli annali e neanche il
trascorrere del tempo potrà mai cancellare. Il 15 Marzo di 23 anni fa, esordiva
Alessandro Del Piero con il suo Padova allo Stadio Celeste di Messina. L’ACR
Messina cercava sul suo terreno una vittoria per evitare la retrocessione contro
il Padova di Sandreani che, pur non in pericolo retrocessione, era comunque in
una situazione di classifica che richiedeva la massima attenzione. Era una
domenica che apparentemente sembrava come tante altre. Una domenica di pallone
provinciale, i cui connotati non erano particolarmente esaltanti ai fini delle
grandi attenzioni mediatiche. Ma quella domenica fu particolare, perché rappresentò l’inizio
di una storia che a raccontarla è dolce come una favola. La favola di un
ragazzo mingherlino di 17 anni, che dal momento in cui il suo allenatore Sandreani rivolgendosi alla panchina,
esclamò: ”Alessandro, adesso entri tu”,
cambiò completamente la sua vita. Era incredulo Alessandro, credeva persino di
non aver capito. E invece quell’invito a entrare in campo era diretto proprio a
lui che indossava la maglia numero 16 del Padova, una maglia talmente larga che
ci stava dentro due volte. Se il manto erboso di quello storico campo Celeste di Messina potesse raccontare
ancora quell’emozione unica di un ragazzo che non poteva certamente sapere cosa
sarebbe stato di lui in quel mondo del calcio che ha adorato fin da bambino,
sicuramente si vanterebbe non poco dell’accaduto. Lui, Alessandro Del Piero nato a Conegliano in provincia di Treviso il 9
Novembre 1974, veneto di razza, è stato baciato dal destino proprio in quella
terra di Sicilia così lontana dal suo Veneto. E’ il mistero della vita che non
finisce mai di stupire, sai dove nasci e non sai dove ti porta il cuore. Ma quella
prima volta, su quel campo si spalancarono le porte per il futuro radioso di un
ragazzo apparentemente fragile e timido che fu destinato a diventare il “Pinturicchio” tanto amato dall’avvocato
Agnelli. E pensare che quella domenica di pallone messinese sembrava quasi
inconcludente, e neanche i tifosi potevano immaginare che stavano assistendo
all’esordio tra i professionisti di un ragazzo che avrebbe incantato il mondo. Un
campione vero che in un ventennio di Juventus ha praticamente vinto tutto
quello che c’era da vincere, capace com’è stato di arrivare ad altissimi
livelli professionali. Un uomo e un campione amato anche da coloro i quali non
fanno il tifo per la Juventus. Una bandiera capace di incidere in maniera
determinante sulla gloriosa storia della sua Juve. Lui, Alessandro Del Piero, la
favola del calcio italiano che tanti giovani sognano di emulare le gesta. Ma si
sa, uno su mille ce la fa. E lui ce l’ha fatta proprio in quella domenica, in
quello Stadio Celeste di Messina in cui per la prima volta fu chiamato ad
entrare in campo. Una bella storia di calcio che si interseca alla vita e a un
destino a volte benevolo e altre volte sfortunato.
Salvino
Cavallaro