TORO, CHE SBERLA A CAGLIARI.


Dopo la vittoria sull’Udinese, la
squadra di Moreno Longo presentatasi a Cagliari con le velleità di uscire
almeno indenne dal terreno sardo, ha fatto una partita anonima palesando ingenuità che
non si addicono a giocatori come Nkoulou, il quale ha procurato un rigore per
gli avversari come se fosse un neofita. Certo, non vogliamo fargliene una colpa
come se lui solo fosse stato l’unica causa di una sconfitta che deve essere
attribuita a tutta la squadra. L’ambiente non è tranquillo, questo è evidente.
Tuttavia, pur rendendoci conto delle difficoltà fisiche e psicologiche di un
Toro che avverte il pericolo di essere risucchiato nella zona retrocessione è
essenziale imparare a stringere i denti facendo gruppo e badando al sodo, senza
razionalizzare troppo le evidenti carenze tecniche già manifestate nel corso
del campionato. Non vorremmo riaprire antichi discorsi imputabili alla
dirigenza e, soprattutto, al patron Cairo reo di aver buttato al vento i
milioni di euro per Verdi (responsabilità da suddividere con Mazzarri, il quale
ne aveva caldeggiato l’acquisto) e adesso si trova in zona rimpianti come chi
si arrampica sui vetri per rattoppare e salvare il salvabile. La cassa
integrazione chiesta per tutti gli impiegati del Torino F.C. (eccetto quelli
che operano in prima linea) ci parla di una crisi profonda in cui parlare di
assetto di squadra e situazioni tecniche, non può farci pensare a un
raffazzonarsi di situazioni che si traducono in un Toro che, per ovvi motivi,
avrebbe preferito non ricominciare questo strano campionato colpito e stoppato
per lungo tempo a causa del coronavirus. E adesso si spera nel rientro di
Ansaldi (uno dai piedi buoni), nel ritorno di Verdi da affiancare a capitan
Belotti e poco altro, visto che in mezzo al centrocampo si scoprono le lacune
di sempre. Va già bene che in contemporanea alla sconfitta del Toro, anche Fiorentina,
Udinese e Sampdoria hanno perso i loro incontri contro Lazio, Atalanta e Bologna.
Fatto è che adesso, in pochi giorni di distanza, il Toro si trova a dovere affrontare
Lazio, Juve, Brescia, Inter e così via fino al 2 agosto. La situazione è
difficile, anche Longo predica giustamente calma nel vedere tra la vittoria con
l’Udinese e la sconfitta con il Cagliari, quel bicchiere mezzo pieno che
conforta le idee a un ambiente poco tranquillo. Vedremo cosa accadrà. Una cosa
è certa. Da che mondo e mondo, le nozze con i fichi secchi non si sono mai
fatte.
Salvino
Cavallaro