IL “SARRISMO?”, UN’INVENZIONE GIORNALISTICA.


Dopo aver visto Juventus –
Atalanta, abbiamo riflettuto molto su quanto l’Atalanta sia molto avanti nel
gioco rispetto alla Juventus. Un altro mondo, un’altra realtà. E’ innegabile la
qualità e l’espressione di gioco profuso della squadra di Gasperini, che per tutto il primo tempo (e anche oltre), ha
impartito lezioni di calcio ai più accreditati avversari. Per lunghissimi
tratti della partita abbiamo visto una sola squadra in campo che correva con
freschezza a mille all’ora e, soprattutto, sviluppava la coralità di un gioco
moderno, molto vicino a quello espresso dalle più forti squadre europee. La
Juve di Sarri non ne ha capito nulla
e per tutto il primo tempo, tranne l’unico tiro in porta di Dybala, si è
limitata a contenere la brillantezza del gioco dell’Atalanta, non per scelta ma
per manifesta superiorità dell’avversario. E mentre Gasperini incanta con
Zapata e Malinovskyi, Sarri si salva con due gol su rigore di Cristiano
Ronaldo. Regole assurde, quelle arbitrali, regole che sanno di non calcio.
Infatti, non è possibile dare tutti questi rigori perché la palla va a sbattere
sul braccio del giocatore. Si ritorni all’intenzionalità e al braccio che si
allarga dal corpo (giusto quello su Muriel, ingiusto quello causato da De Roon)
per assegnare il calcio di rigore. Sia chiaro che non vogliamo far passare il
messaggio di una Juve sempre aiutata dagli arbitri, perché a Milano contro il
Milan, ad esempio, è stato dato lo stesso rigore inesistente su Bonucci, a cui
era sbattuto il pallone sul braccio attaccato al corpo. Non esiste. Questa
regola va cambiata e Rizzoli deve saperla modificare fin dall’inizio del
prossimo campionato. Detto questo, non possiamo non continuare a sostenere che
Sarri sia un allenatore non adatto alla Juve che appare sempre più compassata,
priva di idee, fragile dal punto di vista fisico e mentale. Tutte magagne
ingigantite da un’Atalanta brillante che meritava di vincere un match
largamente dominato. Peccato, perché i sogni scudetto della bellissima squadra
di Gasperini finiscono forse qui, visto che è terza in classifica a -9 dalla
capolista Juve. Già, la capolista Juve! Che dire di questa squadra di Sarri che
doveva essere modificata nella logica di un gioco brillante, divertente e si
ritrova nell’inesauribile noiosa tiritera di chi vince il campionato per
mancanza di avversari che non hanno la sua stessa regolarità, e poi perde la
Champions per l’incapacità di sviluppare un gioco europeo diventato sempre più
moderno e carico di logiche atletiche, fisiche, prima ancora che tecniche. Troppo
poco per una Juve di campioni mal gestiti da un allenatore caparbio e cocciuto
nell’insistere su una sua filosofia sarriana che è solo un’invenzione
giornalistica. La Juve era già cinica, vincente in campionato e pure noiosa nel
gioco. Cos’è cambiato con Sarri e il “Sarrismo” che ripropone un Danilo “pericoloso”,
un centrocampo che cammina ed è incapace di verticalizzare il gioco e fornire
palloni giocabili alle punte. E Bernardeschi dov’è finito? Insomma, la Juve
vive sulla ritrovata verve di Dybala e su Cristiano Ronaldo. Un po’ poco per
una squadra che ha investito fior di milioni di euro per rimanere quello che
era. Una corazzata senza l’arma del bel gioco del calcio. Per noi, Sarri ha
fallito. Chi lo ha scelto cominci a pensarci seriamente. Naturalmente, ci
auguriamo di sbagliarci per i tifosi e il mondo bianconero, che tanto ha a
cuore una Juventus che possa finalmente alzare la Champions al cielo. Ma così
non va!
Salvino
Cavallaro