CONTE, NON ESAGERARE!


“Calendario fatto per metterci in
difficoltà, abbiamo sempre meno giorni di riposo. E’ un’anomalia strana…Io vi
farei vedere il calendario dell’FC Internazionale, perché questo sta passando
inosservato. Il calendario nostro è folle. E’ un calendario fatto per metterci
in difficoltà, questo è fuori di dubbio”. Questo è stato lo sfogo
di Antonio
Conte dopo la partita pareggiata 2 a 2 all’Olimpico di Roma contro i
giallorossi di Fonseca. Un muro del pianto che non condividiamo! Premesso che
non abbiamo nulla contro questo allenatore capace di non dormire la notte per
l’inquietudine di non avere vinto una partita e di somatizzare oltremodo ogni
evento negativo cui egli tiene particolarmente, ci preme fare alcune
considerazioni. Prima di ogni cosa non capiamo chi possa essere stato ad
architettare il malevolo pensiero di mettere in difficoltà l’Inter,
nell’assegnargli un calendario senza respiro e irto di difficoltà. Seconda
cosa, si deve mettere in considerazione il particolare momento in cui il
pallone italiano professionistico è stato messo in difficoltà dal lungo
lockdown dovuto al Coronavirus. Le difficoltà sono da ritenersi generalizzate
in un calcio che calcio non è per giocare ogni tre giorni, allenarsi sotto il
sole di oltre 32 gradi e poi andare in campo e disputare la partita senza
pubblico e in orari impensati. Dove sta tutto questo avercela contro l’Inter,
se tutti sono coinvolti nella medesima situazione? No Antonio, capiamo la tua
delusione e se vuoi anche il tuo umano sfogo frutto di delusione, ma credi pure
che non è così! Andare a caccia di fantasmi non aiuta il lavoro che pur stai
facendo da neanche un anno e che ti premia per aver portato l’Inter nella
Champions del prossimo anno, mentre sei ancora in lizza per un’eventuale conquista
dell’Europa League. D’altra parte, nessuno mette in dubbio che l’essere stato
chiamato da Marotta per dirigere l’Inter prevedeva quello che già hai ottenuto
e magari con il retro pensiero di dare fastidio fino all’ultimo alla Juve per la
conquista dello scudetto. Ecco, forse è proprio questo che ti ha deluso per
tanti motivi, ma non preclude le altre cose che hai saputo ottenere con la tua
squadra che, inevitabilmente, avrà bisogno di essere ritoccata in alcuni punti.
E’ il famoso bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) che tu ami tanto declamare
come metafora durante le tue interviste. Il tuo percorso con l’Inter è appena
cominciato e ha bisogno di un triennio per potere essere valutato. Qualche
volta sei riuscito a vincere al primo anno (vedi Juve e Chelsea) ma questo non
deve essere per te un tarlo, perché ogni esperienza è diversa dall’altra per
tanti motivi che il calcio, inteso come ambiente, squadra e società, mettono in
evidenza. Dunque, certe sparate ci sembrano davvero fuori luogo perché se è
vero che difendi giustamente i tuoi ragazzi, dicendo che non hai nulla da
rimproverare loro per l’impegno profuso, è altresì vero che dire che nell’aria spira
un vento contrario all’Inter, ci sembra davvero infondato. E per quale
diabolico meccanismo dovrebbe esserci questo mettere in difficoltà la tua
squadra, quando ognuno pensa sempre a sé stesso? Forse certe motivazioni sono
da ricercarsi in fatti più tecnici e tattici, più che al fatto di giocare ogni
tre giorni e allenarsi sotto il solleone di luglio e agosto, in un anno che ci
auguriamo irripetibile per la sua negatività generalizzata in tutto il nostro
Paese. Noi riteniamo che il bicchiere nerazzurro sia pieno per tre quarti. Quel
quarto che manca devi ricercarlo in te.
Salvino
Cavallaro