CONTE, NON ESAGERARE!


Uno sfogo eccessivo
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Torino, 20/07/2020 -


“Calendario fatto per metterci in difficoltà, abbiamo sempre meno giorni di riposo. E’ un’anomalia strana…Io vi farei vedere il calendario dell’FC Internazionale, perché questo sta passando inosservato. Il calendario nostro è folle. E’ un calendario fatto per metterci in difficoltà, questo è fuori di dubbio”. Questo è stato lo sfogo di Antonio Conte dopo la partita pareggiata 2 a 2 all’Olimpico di Roma contro i giallorossi di Fonseca. Un muro del pianto che non condividiamo! Premesso che non abbiamo nulla contro questo allenatore capace di non dormire la notte per l’inquietudine di non avere vinto una partita e di somatizzare oltremodo ogni evento negativo cui egli tiene particolarmente, ci preme fare alcune considerazioni. Prima di ogni cosa non capiamo chi possa essere stato ad architettare il malevolo pensiero di mettere in difficoltà l’Inter, nell’assegnargli un calendario senza respiro e irto di difficoltà. Seconda cosa, si deve mettere in considerazione il particolare momento in cui il pallone italiano professionistico è stato messo in difficoltà dal lungo lockdown dovuto al Coronavirus. Le difficoltà sono da ritenersi generalizzate in un calcio che calcio non è per giocare ogni tre giorni, allenarsi sotto il sole di oltre 32 gradi e poi andare in campo e disputare la partita senza pubblico e in orari impensati. Dove sta tutto questo avercela contro l’Inter, se tutti sono coinvolti nella medesima situazione? No Antonio, capiamo la tua delusione e se vuoi anche il tuo umano sfogo frutto di delusione, ma credi pure che non è così! Andare a caccia di fantasmi non aiuta il lavoro che pur stai facendo da neanche un anno e che ti premia per aver portato l’Inter nella Champions del prossimo anno, mentre sei ancora in lizza per un’eventuale conquista dell’Europa League. D’altra parte, nessuno mette in dubbio che l’essere stato chiamato da Marotta per dirigere l’Inter prevedeva quello che già hai ottenuto e magari con il retro pensiero di dare fastidio fino all’ultimo alla Juve per la conquista dello scudetto. Ecco, forse è proprio questo che ti ha deluso per tanti motivi, ma non preclude le altre cose che hai saputo ottenere con la tua squadra che, inevitabilmente, avrà bisogno di essere ritoccata in alcuni punti. E’ il famoso bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) che tu ami tanto declamare come metafora durante le tue interviste. Il tuo percorso con l’Inter è appena cominciato e ha bisogno di un triennio per potere essere valutato. Qualche volta sei riuscito a vincere al primo anno (vedi Juve e Chelsea) ma questo non deve essere per te un tarlo, perché ogni esperienza è diversa dall’altra per tanti motivi che il calcio, inteso come ambiente, squadra e società, mettono in evidenza. Dunque, certe sparate ci sembrano davvero fuori luogo perché se è vero che difendi giustamente i tuoi ragazzi, dicendo che non hai nulla da rimproverare loro per l’impegno profuso, è altresì vero che dire che nell’aria spira un vento contrario all’Inter, ci sembra davvero infondato. E per quale diabolico meccanismo dovrebbe esserci questo mettere in difficoltà la tua squadra, quando ognuno pensa sempre a sé stesso? Forse certe motivazioni sono da ricercarsi in fatti più tecnici e tattici, più che al fatto di giocare ogni tre giorni e allenarsi sotto il solleone di luglio e agosto, in un anno che ci auguriamo irripetibile per la sua negatività generalizzata in tutto il nostro Paese. Noi riteniamo che il bicchiere nerazzurro sia pieno per tre quarti. Quel quarto che manca devi ricercarlo in te.

Salvino Cavallaro             

Salvino Cavallaro