ADESSO È UFFICIALE, MIHAJLOVIC È IL NUOVO ALLENATORE DEL TORO.


“Mi riconosco nei
valori granata”. Queste sono state le prime parole di Sinisa Mihajlovic, dopo
aver firmato un contratto biennale con il Torino. La frase è importante, ma
attento Sinisa, perché il popolo granata che tu dici appartenere a una piazza
importante, non vuole parole di circostanza ma desidera i fatti. Sì, perché
riconoscersi nei valori granata assume i connotati di sacralità, e se non sei
più che convinto di questo significato, è meglio lasciar perdere. Detto questo,
possiamo dire che il primo approccio del nuovo allenatore del Torino piace
molto, perché non solo è capace di alzare quell’asticella di entusiasmo che
negli ultimi anni si era smarrito, ma conforta il profilo di un allenatore che
per il suo forte temperamento è apportatore di mille motivazioni. Riteniamo
davvero che Mihajlovic rappresenti la scossa necessaria per la società del
presidente Cairo, un tecnico sanguigno, caparbio, deciso sempre a non mollare.
Lui è da Toro, di questo siamo certi. Ma adesso è doveroso che si apra un
progetto serio, che preveda una ricostruzione tecnica in grado di migliorare l‘assetto
tattico della squadra, almeno in virtù di quello che è il credo calcistico del
nuovo allenatore granata. C’è dunque una ventata di aria nuova in casa granata,
un qualcosa capace di dare fiducia ai giovani di valore che devono essere
integrati in Prima squadra. Adesso, Cairo, Petrachi e Mihajlovic potranno
continuare quella strada intrapresa da Ventura, che nel suo quinquennio granata
ha gettato le basi per un futuro che significa stabilità, crescita, pur con
tutti i suoi chiaro scuri di un calcio diventato ormai monotono e prevedibile.
Infatti, era proprio ora di cambiare, di rinverdire un’immagine ormai troppo conservatrice
nel gioco e nell’atteggiamento. C’è bisogno di più spregiudicatezza, ma anche
di una logica calcistica più moderna, attenta a dare un’impronta di gioco più propositivo.
Crediamo davvero che questo nuovo anno per il Torino coincida con molte novità.
Tecnico nuovo, probabili nuovi calciatori e, soprattutto, lo stadio Filadelfia;
la casa granata tanto attesa. Una serie di coincidenze che fanno pensare a una
sferzata di entusiasmo che sa di speranza concreta. Questa volta, il glorioso passato
farà da sprone per il presente e il futuro di un Torino che ha bisogno di fatti
e non più di illusioni. Con Sinisa Mihajlovic ed un nuovo progetto, si può.
Salvino
Cavallaro