DE LAURENTIIS: «INSIGNE? PIEDI D`ORO COLLEGATI COL CERVELLO»


«Spiace che non ci siano i nostri tifosi...»
tempo: 42ms
RSS
07/08/2012 -

Aurelio De Laurentiis, dalla Cina, in un'intervista fiume rilasciata al Corriere dello Sport, affronta tutti i temi caldi.

ADL si sa, in Cina non ci voleva venire per non costringere i tifosi a supportare un viaggio terribilmente dispensioso a livello economico, e di coseguenza il primo pensiero va a loro:   «

E' bello essere qua ma mi spiace che non ci siano i nostri tifosi e li capisco: loro hanno un codice, che rispetto. Però la scena è cambiata e l'universo è sostanzialmente modificato: oggi non è come vent'anni fa, la Cina ha avuto uno slancio verso l'Occidente e i cinesi sono attratti dai club stranieri»

Capitolo calciomercato: «Dossena è un gran calciatore, che sa soffrire in silenzio, ha capacità tecniche ed umane. Vero, avevamo pensato a Balzaretti, ma lui ha voluto accontentare il proprio ego e sua moglie e io non commento. Però lui sarebbe servito a destra, perché a sinistra noi siamo coperti. Cissokho che è un mancino, non può interessare. Ma prenderemo un giovane, questo sì, e non sarà uno impegnato su quella fascia...Perché io, Biogn e Mazzarri non abbiamo mai smesso di pensare. Penso che abbiamo una squadra uscita rinforzata a centrocampo, con calciatori che hanno avuto modo di conoscere l'ambiente e di integrarsi, con certezze come Hamsik»

Il numero 1 azzurro ha poi parole al miele per Edu Vargas e Lorenzo Insigne, senza dimeticare comunque il Pocho Lavezzi: «Vargas ha cominciato a fare anche assist intelligenti e poi non si dà in giro per fare esperimento su un investimento da 12 milioni. Preferiamo tenerlo qua, fargli imparare l'italiano da un traduttore spagnolo che abbia giocato al calcio. E quanto a Insigne, m'aspettavo che avrebbe creato tutto questo interesse: ha piedi d'oro, collegati con il cervello. Pure Messi è esploso soprattutto nell'ultimo triennio, giocando in una grandissima squadra. Insigne farà parlare di sé. Ma va tutelato da noi e dai tifosi. La sua esplosione non rimuove ciò che ha fatto Lavezzi, perché non si cancellano cinque anni con un colpo di spugna»

Chiusura, ovvia, con buon auspicio: « Sarebbe bello vincere per dare continuità ai nostri successi»

Luca Bonaccorso