Dai piedi dell'Etna ai vertici del calcio a 5 italiano. Si chiama Guglielmo Ficili ma nella squadra in cui gioca, Acqua e Sapone Fiderma, è noto come Memmo. La sua è una vera e propria fiaba sportiva. Ventiquattro anni, studente universitario iscritto a Farmacia, all'università di Catania, siciliano, originario di Scicli, Memmo è il nuovo volto della serie A di calcio a 5. In poco tempo è passato dalla serie C1 siciliana (Futsal Battiati), dove già si metteva in luce segnando gol a raffica, alla serie A. A 24 anni l’Acqua e Sapone Fiderma gli ha dato la chance della vita: misurarsi tra i grandi del calcio nazionale. E così, con una valigia carica di sogni, Memmo è volato alla volta di Pescara ingaggiato come nuovo laterale dell'AcquaeSapone. Ficili, laterale con propensione offensiva, è stato una delle rivelazioni del club siciliano nella stagione della promozione in A2. Gli allenatori siciliani lo hanno premiato come miglior giocatore del campionato regionale isolano consegnandoli l’ambito “Pallone d’oro siciliano”. Ed è grazie alla sua bravura e al supporto del suo procuratore Vincenzo Portelli - unico referente italiano della società spagnola “ Proneo Sports “ specializzata nelle procure sportive – che adesso Memmo gioca in serie A. lo abbiamo incontrato e intervistato.
1) Dal campionato regionale siciliano alla serie A. Quanto è stato difficile lasciare la tua terra e gli affetti per inseguire un sogno?
Ciao Angela prima di tutto volevo ringraziarti per avermi dedicato parte del tuo tempo con questa piacevole intervista. Ritornando alla tua domanda posso dirti che ho preso al volo questo treno, senza pensarci due volte. Grazie all’amico Vincenzo Portelli - unico referente italiano della società spagnola “ Proneo Sports “ specializzata nelle procure sportive - mi è stata data questa opportunità in estate. Per la prima volta ho lasciato la Sicilia. Questo mi ha stimolato molto, avevo voglia di mettermi alla prova, in più l’ idea di confrontarmi nel massimo campionato italiano non mi ha fatto avere ulteriori tentennamenti.
2) Il debutto in serie A, che emozioni hai provato?
Un po’ teso ed emozionato! Anche se non ho avuto tempo di rendermene conto, ero abbastanza concentrato sulla partita e su quello che dovevo fare.
3) Che rapporto hai con Bellarte e con la dirigenza?
Ho un bel rapporto col mister e la dirigenza. Entrambi mi hanno messo subito nelle condizioni di stare bene ed ambientarmi al meglio in questa nuova realtà.
4) Inizialmente il mister ti ha tenuto in panchina. E’ stato difficile accettare questa decisione?
Difficilmente si accetta volentieri di non giocare. In questo caso, posso dire che venendo da una categoria inferiore, ero già preparato a questo. Il mio rapporto con il mister sta migliorando giorno dopo giorno, sotto tutti i punti di vista. Il mio pensiero è quello di mettermi al pari coi miei compagni di squadra così da poter dare il mio contributo ogni volta che vengo chiamato in causa.
5) Quali sono le tue caratteristiche di calciatore?
Sono un laterale molto dinamico, che fa di velocità e potenza fisica i suoi punti di forza.
6) Perché hai scelto di giocare a calcio a 5?
Ho giocato a calcio fino all’età di 18 anni, anche se con le giovanili c’erano dei periodi in cui facevamo anche calcio a 5. Poi con l’ iscrizione all’università ho iniziato a giocare a calcio a 5, col mio primo campionato in C2. Da lì la scalata di tutte le categorie fino alla serie A.
7) Credi che il calcio a 5 futsal sia sottovalutato rispetto al grande calcio?
Si penso proprio di si!!Nonostante i sacrifici siano gli stessi di un qualsiasi giocatore di calcio, il calcettista non viene riconosciuto come professionista, quindi non otterrà mai gli stessi benefici di un calciatore. Purtroppo tutto gira intorno al “ dio denaro “ gli investimenti del calcio non sono minimamente paragonabili a quelli del calcio a 5. La visibilità che danno i media al calcio a 5 è ridotta e anche la promozione risulta rallentata. Tuttavia, devo dire che negli ultimi anni sono stati fatti numerosi passi avanti. Spero che col passare del tempo almeno possa diventare una disciplina olimpica, magari già a partire dalle prossime olimpiadi in Brasile, patria del calcio a 5.
8) Il tuo più bel goal in serie A, descrivicelo.
Sinceramente non ho ancora fatto goal particolarmente belli con l’Acqua & Sapone. Sicuramente il goal segnato nel derby abruzzese contro il Pescara è stato il più importante. Grazie a quella segnatura siamo poi riusciti a portare a casa la vittoria in una partita molto difficile ed importante per noi.
9) Sei iscritto alla facoltà di Farmacia, a Catania. Quanto è difficile giocare e studiare al tempo stesso?
E’ difficilissimo far coincidere le due cose. Ci alleniamo tutti i giorni, spesso anche due volte al giorno. Spero, terminata la stagione, di riuscire a trovare del tempo da dedicare ai miei studi.
10) La tua famiglia condivide la tua scelta?
Si hanno condiviso la mia scelta, senza influenzarmi minimamente, ovviamente con la promessa di continuare e terminare gli studi.
11) A 24 anni sei approdato alla serie A. Sogni la maglia azzurra?
Penso che per la maggior parte delle persone che praticano sport a livello agonistico la massima aspirazione sia quella di vestire la maglia della nazionale. Io lavoro tutti i giorni per migliorarmi e cercare di affermarmi nella massima categoria, poi se arrivasse pure la chiamata della nazionale sarei pronto ad accoglierla a braccia aperte, sarebbe una grandissima gratificazione per i sacrifici fatti in tutti questi anni.
12) Cosa ti aspetti per il futuro?
Come ti ho detto prima, sono arrivato in Serie A e spero di rimanerci più a lungo possibile. Cercherò di impegnarmi al massimo per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi e che mi possano rendere felice. Queste esperienze so che saranno importanti, non solo a livello calcistico ma anche per la mia formazione personale, cercherò di godermele fino in fondo.
Angela Failla
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