Franca è nata e vissuta a Milazzo, una bella cittadina siciliana che fa da ponte naturale con l'Arcipelago delle Eolie. Come tutte le ragazze del Sud dopo la laurea cercò un posto di lavoro,ma invano. Decise perciò di fare le valige, abbandonare la sua famiglia, i vecchi genitori e trasferirsi al Nord con il cuore stretto dal dolore per l'abbandono della terra natia, con la speranza in petto di realizzare i sogni che per tanti anni aveva accarezzato, mentre accudiva di buon grado i suoi "vecchi".
Arrivò a Brescia e si rimise in gioco all’età di cinquant’anni diplomandosi infermiera. Adesso era sicura di poter ambire a quel posto di lavoro che tanto aveva desiderato.
Il destino volle che invece del lavoro trovasse l'amore in una persona fantastica,adorabile. Insomma l'amore era sbocciato all'improvviso, quando meno te l'aspetti e le aveva regalato finalmente quella gioia di vivere che aveva perso fin dal tempo in cui soleva trascorrere le sue giornate passeggiando con la sua amica del cuore, Cettina, nel lungomare di Milazzo.
Lui però, un giorno le confessò con il cuore stretto, di essere affetto da una grave malattia inguaribile; la SLA. Brutto nome, non e' vero? Sta per Sclerosi Laterale Amiotrofica e porta ad una paralisi progressiva dei muscoli. Un processo inarrestabile, finché sei costretto a stare con una macchina attaccata ad un tubo che ti permette di respirare. Franca quel giorno decise che l'avrebbe sposato comunque perché lo amava e non lo avrebbe lasciato sicuramente per la sua SLA.
Decisione coraggiosa di una donna siciliana, alla quale sono stati inculcati fin da bambina quei valori della vita, da cui non bisogna mai demordere e a cui ci si aggrappa per superare le difficoltà.
Ben presto lo stato di salute di Alberto (nome di fantasia) cominciò a migliorare o quantomeno la malattia iniziò a rallentare il suo implacabile decorso, in quanto Franca si era presa cura del suo amato, trascinandolo letteralmente nei migliori centri per il trattamento di questa malattia. Un aiuto essenziale, anche perché lui negli ultimi tempi non aveva voluto più curarsi.
E venne il giorno del matrimonio. Franca era felice e per fare contento Alberto, si fece cucire un grosso fiocco granata dietro l'abito da sposa e si truccò le labbra con il rossetto granata. Il perché è presto chiarit il marito è un fedelissimo tifoso del Toro, anzi un ultras con regolare tessera del Club granata di Brescia E, come se non bastasse, pensò pure di fare apporre su tutti i tavoli del ristorante in cui si festeggiava il loro matrimonio, i nomi dei giocatori del Torino.
Franca, però, voleva fare al suo Alberto un ulteriore regalo inaspettato,così scrisse al presidente del Torino Cairo e gli chiese di fare un bel dono in occasione del suo matrimonio al suo Alberto,tifoso acerrimo del Toro. Trascorsero i giorni in attesa di qualche notizia dal fronte granata e quando le speranze erano al lumicino squillò il cellulare e dall'altro capo del telefono ascoltò la voce di Cairo, il quale gli chiese se aveva già pensato a qualche cosa da fare per il marito. "No- gli risponde Franca emozionata- faccia lei, presidente.". " Bene, allora sarete ospiti in tribuna d'onore domenica 21 per la partita Torino-Verona e nell'intervallo fra il primo ed il secondo tempo l'altoparlante dello stadio vi citerà e sarete applauditi dai nostri tifosi",così gli disse il presidente del Torino.
Franca corse ad abbracciare il suo Alberto e le lacrime presto si tramutarono in una felicità sfrenata che soltanto domenica, allo Stadio Olimpico, potranno essere surclassate dall'abbraccio di quarantamila tifosi granata che, qualunque sia il risultato di Torino - Verona, la loro partita l'avranno già vinta. Sì, perché la storia di Franca e Alberto insegna che nel calcio i sogni talora possono trasformarsi per incanto in splendide realtà!
Attilio Andriolo
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