IL MILAN DI MONTELLA BATTE UN TORINO TROPPO FRAGILE IN DIFESA


A San Siro la prima uscita di campionato con tanti gol
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Milano, 23/08/2016 -


Buona la prima per il diavolo rossonero che ha incontrato in casa il Torino dell’ex  Sinisa Mihajlovic. Sotto gli occhi del nuovo C.T. azzurro Giampiero Ventura presente in tribuna, le due squadre si sono affrontate a viso aperto. Il Milan di Montella ha vinto 3 a 2 una partita che ha evidenziato la tripletta di Bacca, ma ha accompagnato momenti di alti e bassi di un gioco che ha bisogno di oliare i meccanismi di squadra voluti dal nuovo tecnico. Strano destino, quello del colombiano, che fino a una settimana fa doveva essere ceduto per far cassa e adesso è diventato il punto insostituibile dell’attacco rossonero. E poi c’è anche da considerare la fase di transizione che la società rossonera sta vivendo dopo l’acquisto da parte della cordata cinese. Montella ha schierato i due esterni Abate e Antonelli con il centrale Romagnoli che ha perso il duello con Belotti, autore di un gol e di un rigore sbagliato al 94’ minuto. Ma l’eroe della giornata, dopo Bacca, è stato il portiere Donnarumma, che ha parato il rigore e ha neutralizzato alcune palle gol del Torino facendo vincere la sua squadra. La compagine granata, da parte sua, ha mostrato gravi lacune in difesa, dove Molinaro e Moretti hanno peccato di disattenzione in occasione dei gol di Carlos Bacca. Ma è tutta la difesa del Torino a essere sottoaccusa per le numerose amnesie dimostrate in più momenti di gioco. D’altra parte, è troppo presto per valutare una retroguardia torinese che ha subito messo in campo i neo acquisti De Silvestri e Rossettini, inseriti in una difesa a quattro che è sembrata impacciata nel sincronizzare i movimenti. A centrocampo, poi, Obi e Acquah danno un apporto di interdittori spesso esageratamente irruenti, con entrate fuori tempo che mettono in difficoltà la squadra di Mihajlovic. In avanti Belotti è sembrato troppo solo, specialmente dopo l’uscita dal campo per infortunio di Ljajic. Ma ritornando al Milan di Montella che ha ricevuto i complimenti dal presidente uscente Silvio Berlusconi, ha rischiato di pareggiare in extremis una partita che, dopo i gol di Bacca, avrebbe dovuto amministrare con più logica tattica. Segno evidente di un centrocampo che avrebbe bisogno di un apporto più autorevole nella fase di costruzione del gioco e di interdizione più intelligente. E’ una lacuna che il Milan, in questa fase complessa di transizione delle figure societarie non può risolvere nell’immediato. Il credo tattico di Montella, dunque, dovrà fare a meno della sua logica di centrocampo finalizzato al gioco offensivo che tanto bene dimostrò nella Fiorentina. Vedremo se i cinesi sapranno accontentarlo in seguito, almeno dopo che sarà terminata la fase di assetto societario, che resta pur sempre la priorità di ogni società di calcio che aspira ad alti livelli.

Salvino Cavallaro

Salvino Cavallaro